Ci mancavano solo le temute gelate per l’agricoltura in una annata tra le peggiori mai conosciute con delle perdite ormai stimate in milioni di euro.
Dopo le troppe piogge dell’autunno, l’inverno caldo e siccitoso (classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico facendo registrare una temperatura addirittura superiore di 2,03 gradi rispetto alla media di riferimento) che hanno anticipato il risveglio della natura, ora le gelate che arrivano nel pieno dell’emergenza corona virus che sta devastando anche il mondo agricolo: ci sono milioni di carciofi sui campi, invenduti dopo la chiusura dei mercati di Campagna Amica e rionali del centro nord Italia.
A piangere questa mattina è soprattutto il settore vitivinicolo, in particolare le coltivazioni precoci che avevano già i germogli, che solo tre anni fa, sempre a causa delle gelate tardive, aveva subito danni incalcolabili che si stanno pagando ancora oggi.
Ma la conta dei danni riguarda anche i frutteti, le carciofaie e tutte le piante.
Ad aver subito i maggior danni, a macchia di leopardo è tutta la Sardegna ma in particolare da Oristano in giù.
“Una gelata temuta che comporta serie perdite per l’agricoltura perché arrivata non solo a inizio primavera ma dopo un inverno, ed in particolare gennaio e febbraio, molto caldi che hanno anticipato il germogliare delle piante – afferma il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas -. Nel nostro territorio, in tutto il sud Sardegna, anche se non possiamo ancora quantificare le perdite, i danni sono ingenti. Alcuni territori si sono salvati, in altri, i più esposti, i germogli delle vigne sono stati bruciati, ma anche asparagi, carciofi e i frutteti. Fra qualche giorno avremo un quadro più chiaro. Una brutta notizia che arriva in un periodo pessimo per tutti e in campo agricolo soprattutto per i carciofi molti dei quali stanno marcendo sui campi, invenduti a causa della chiusura dei suoi principali canali di distribuzione”.
Stessa situazione anche nell’oristanese. “Siamo molto preoccupati – sottolinea il presidente di Coldiretti Oristano Giovanni Murru -, solo tre anni fa la produzione della vernaccia fu azzerata proprio dalle gelate, allora ad aprile. Speriamo che quest’anno sia più clemente perché qui la situazione è già compromessa”.