Lo segnala a Modena Federconsumatori. Se l’associazione a livello nazionale ha gia’ inviato una richiesta al ministero dell’Istruzione affinche’ “vengano adottate misure straordinarie di sostegno alle famiglie in questo momento difficile”, visto che tra i vari provvedimenti del Cura Italia manca la sospensione del pagamento delle rette scolastiche, universitarie e degli asili privati, “nella provincia di Modena- informa Federconsumatori- sono molte le famiglie che, usufruendo dei servizi di nidi e materne private, si sono viste richiedere il pagamento della retta per il mese di marzo, un mese senza alcuna prestazione”.
Non solo, “alcuni tra questi soggetti hanno paventato l’allontanamento dal nido o dalla materna dei bambini i cui genitori non saldassero, nei tempi consueti, la rata del mese di marzo”. Peraltro, gia’ si annuncia che a quella di marzo seguiranno, “indipendentemente dalla riapertura”, le rate dei mesi successivi. Chiarisce pero’ l’associazione dei consumatori: “Non esiste, nella odierna situazione di forza maggiore, alcun obbligo di pagamento di servizi non prestati. Non puo’ essere in alcun modo assimilabile l’assenza dei bambini al caso di malattia degli stessi, o alla decisione dei genitori di sospendere temporaneamente l’utilizzo della struttura”.
Tradotto, “non solo si ha diritto ad interrompere i pagamenti ma anche di chiedere la restituzione delle somme versate limitatamente al periodo di febbraio nel quale non e’ stato possibile fruire del servizio”, precisa il presidente Federconsumatori Marzio Govoni.
Che conclude: “Sono comprensibili le ragioni economiche che hanno portato alcuni nidi e materne private ad avanzare tali richieste, ma va detto che le stesse in questa fase esse non sono chiamate a sostenere costi importanti, come quello del personale, ovunque oggetto di ammortizzatori in deroga, quello delle mense, delle pulizie e del materiale didattico”. Dunque, “sono del tutto censurabili le pressioni, come quella della ‘espulsione’ dei bambini”.
(Lud/ Dire)