Da rilevare che in uno dei casi, il paziente, di rientro da un viaggio, si è messo subito in isolamento volontario presso la propria abitazione. Con alto senso di responsabilità, lo ha fatto, tra l’altro, scegliendo l’isolamento volontario nel proprio domicilio senza entrare in contatto con nessuno. Negli altri due casi, purtroppo, il contatto è avvenuto con uno dei pazienti risultati positivi in Sardegna con un parente in soggiorno nell’isola, proveniente da altra Regione.
In Sardegna nuovi casi di coronavirus
Per quanto attiene l’ultimo contatto di positività al coronavirus nell’isola, ad accertarlo è stata l’unità di crisi in Sardegna. In proposito, la Regione Sardegna fa sapere che si tratta di un uomo attualmente ricoverato in ospedale a Cagliari. Si tratta, purtroppo, di un soggetto proveniente dalla Lombardia, le cui condizioni non sono gravi.
L’ultimo caso di positività al coronavirus è stato accertato dall’unità di crisi in Sardegna. Si tratta – fa sapere la Regione – di un uomo, attualmente ricoverato in ospedale a Cagliari, proveniente dalla Lombardia.
Le sue condizioni non sono gravi. L’Unità di crisi regionale, nel ricordare l’importanza dei comportamenti individuali per l’abbattimento della circolazione del virus, raccomanda l’auto-isolamento nel proprio domicilio o in altra sede, per almeno 14 giorni, a chiunque abbia il sospetto di essere entrato in stretto contatto con persone risultate positive al coronavirus. Chi si dovesse trovare in questa situazione dovrà inoltre telefonare al numero verde 800311377, dalle 8 alle 20, per informare gli operatori delle proprie condizioni e delle circostanze del contatto con la persona la cui positività è stata accertata.
Naturalmente va evidenziato che ormai, quanti risiedono nelle “zone rosse” dell’alta Italia, la Sardegna è diventato il rifugio di quanti disponendo di seconde case nei centri turistici isolani, alla faccia del senso di responsabilità invocata dal Premier Conte.
E, allora, come dare torto all’assessore Regionale Quirico Sanna? E’ vero, ha ragione da vendere quando sollecita che “in questo momento serve l’unità di tutti e serve, soprattutto, rispettare le ordinanze del governo e del Presidente della Regione Sardegna”. In molti, però, hanno ignorato l’appello di Conte e Solinas che, scappando dalle zone rosse, una volta giunti in Sardegna si sono guardati bene dal rispettare ordinanze e decreti.
Giusto e legittimo, da parte dell’assessore Sanna, invocare “serietà e sangue freddo”, però è anche vero che quanti si sono “rifugiati” in Sardegna, bene avrebbero fatto a scegliere l’isolamento domiciliare, piuttosto che andarsene in giro per supermercati, bar ristoranti e via discorrendo. L’ emergenza c’è, esiste e, conseguentemente,possiamo aiutarci solo rispettando i protocolli e le ordinanze, rispettando, in modo particolare, le regole, evitando furbizie e trasgressioni.
E’ da tener presente, comunque, l’invito dell’unità di crisi regionale, dell’importanza dei comportamenti individuali per l’abbattimento della circolazione del virus, che, appunto, raccomanda l’auto-isolamento nel proprio domicilio o in altra sede, per almeno 14 giorni, a chiunque abbia il sospetto di essere entrato in stretto contatto con persone risultate positive al coronavirus.
Chi si dovesse trovare in questa situazione dovrà inoltre telefonare al numero verde 800311377, dalle 8 alle 20, per informare gli operatori delle proprie condizioni e delle circostanze del contatto con la persona la cui positività è stata accertata.