Ritengo nettamente insufficiente il contributo, pari alla somma di euro 600, previsto con il decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, in favore di diverse categorie professionali. In particolar modo, per quella riguardante gli agenti di viaggio, la cui attività produce il 13% del PIL nazionale, contribuendo alla totale promozione delle bellezze del nostro Paese – afferma Deidda. – Gli operatori di tale settore, oltre a non aver mai cessato di prestare i propri servizi, seppur in piena emergenza epidemiologica, assolvendo, quindi, anche a una funzione sociale, adoperandosi per il rientro della loro clientela da tutte le parti del mondo, risultano, a differenza di altre tipologie imprenditoriali, maggiormente colpiti. La riapertura della loro attività, infatti – afferma Deidda -, non consentirà, in primis, di recuperare il lavoro perduto per almeno 6 mesi, a causa del blocco improvviso della mobilità delle persone e l’obbligo, quindi, di emissione di un rimborso o voucher e non avrà una prospettiva futura considerata la grave crisi economica che colpirà le famiglie italiane. Per tali evidenti motivi – conclude Deidda – ho deciso, insieme al collega Riccardo Zucconi e il gruppo di Fratelli d’Italia, di interrogare il Governo affinché si faccia carico di tutte queste criticità evidenziate e fornisca le giuste misure economiche e non miseri contributi che non ricoprono nemmeno una minima parte dei costi fissi mensili di un’agenzia di viaggio avente anche solo un unico dipendente. Inoltre, per evitare la chiusura di molteplici attività, suggeriamo una serie di iniziative economiche come l’immediata liquidità, attraverso la concessione di prestiti a tasso zero, garantiti dalla Regione o dallo Stato; la sospensione per i prossimi dodici mesi di mutui, prestiti e leasing in essere e l’estensione temporale di alcune altre misure previste dal DL, in particolare, la sospensione del pagamento dei contributi, delle imposte nonchè dei crediti d’imposta.
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