È dal 20 febbraio, quando ancora uno spot demenziale del Governo diceva che il contagio non è facile, che con il nostro leader Mario Adinolfi chiediamo il modello di blocco totale tipo cinese come unica via di uscita dalla immane tragedia che si prospetta davanti ai nostri occhi. In Sardegna siamo ancora in tempo. La Cina è partita con un piccolo ritardo e ne ha pagato duramente le conseguenze, ma si è sostanzialmente fermata alle cifre attuali di circa 80mila colpiti.
La Corea del Sud, agendo con misure fortissime e con immediatezza, ha raggiunto in breve tempo il picco, e si andrà ad assestare attorno ai 10mila infettati. L’Italia ha agito con colpevole ritardo, superficialità e senza alcuna visione delle prospettive, in modo demagogico puntando alla solidarietà e ignorando completamente il principio di precauzione, pensando di risolverla con il volemose bene ma andando incontro al più grande disastro della sua storia dal dopoguerra.
Ancora ai primi di marzo il Popolo della Famiglia aveva proposto come prima misura efficace il lockdown degli anziani, cioè l’isolamento obbligatorio per gli ultrasessantacinquenni delle provincie colpite, i soggetti più a rischio che rappresentano oltre il 95 percento dei morti e la maggior parte degli infettati gravi, come unico sistema per evitare la deflagrazione del sistema sanitario nazionale e della nostra economia.
Si va, entro qualche giorno, alla saturazione dei posti di rianimazione disponibili, in Lombardia già ci siamo arrivati e si stanno per staccare i supporti vitali ai più anziani per salvare i più giovani, i morti sono circa il 5 percento dei colpiti e il 10 percento dei positivi sono in rianimazione. Oggi è già tardi per evitare le gravissime conseguenze, ma siamo sempre in tempo ed evitare il definitivo collasso economico e sociale. Tutto è chiaro se si prendono i dati: gli infettati e i morti crescono ogni giorno tra il 20 e il 30 percento, a oggi abbiamo almeno 50mila contagiati che si riveleranno nei prossimi 15 giorni e che infetteranno al contempo altre centinaia di migliaia di persone. E questo significherebbe decine di migliaia di morti.
Quindi il Popolo della Famiglia lancia un appello accorato ai politici responsabili: prendete coraggio e mandate tutti in ferie per almeno un mese, si lavorerà in agosto, ma fermate il nemico nascosto, salvate i nonni e l’Italia. Poi per la Sardegna, essendo pochi i casi a oggi registrati, siamo ancora in tempo. Se non lo faremo subito arriveranno anche da noi numeri terrificanti.
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