“La sua proposta di svendere tutto – prosegue Cabras – è perfettamente in linea con il suo retroterra prodiano-draghiano. Non gli viene manco in mente di usare mezzi finanziari e fiscali nuovi per ricostruire la sovranità del suo Paese.”
Nell’intervista Zanda ha avanzato la proposta di mettere in pegno tutto il patrimonio immobiliare dello Stato per far fronte alla crisi: musei, teatri, spiagge, porti, aeroporti e persino le sedi istituzionali del parlamento e dei ministeri.
“Abbiamo già dato, Zanda. Decenni di avanzo primario, mille miliardi bruciati nella fornace degli interessi sul debito, generazioni intere sacrificate nella stagnazione. E ora l’idea di metterci nelle mani di qualche lanzichenecco. Anche basta”, conclude Cabras.