Oli essenziali e disturbi respiratori
Le essenze od oli essenziali sono sostanze molto utili nel trattamento dei disturbi respiratori più comuni, come il raffreddore, perché sono dotate di proprietà antisettiche e decongestionanti. Tra le più comuni, per esempio, vi è quella di menta piperita, contenuta in vari prodotti di libera vendita.
Di recente, tuttavia, un gruppo di ricercatori dell’Università di Sassari ha scoperto che nell’ambiente incontaminato di Monte Albo, in provincia di Nuoro, cresce una pianta potenzialmente utile contro la bronchite, proprio grazie al suo olio essenziale.
Si tratta della Santolina corsica: un’erba conosciuta anche come Murguleu, Erba de bremis o Erva ‘e coscos, che in Sardegna cresce solo nel massiccio calcareo di Monte Albo, a 500 – 1.100 metri di altezza, dove veniva usata come rimedio popolare contro le infestazioni da vermi.
Trattandosi di una specie ancora poco conosciuta, i ricercatori dell’ateneo sassarese hanno deciso di studiarne la composizione e le proprietà. Ma vediamo cos’hanno scoperto!
Essenze sarde contro le infiammazioni bronchiali: la ricerca
Innanzitutto i ricercatori hanno prelevato la S. corsica a 500, 600 e 1.100 m di altezza, dopodiché l’hanno sottoposta a distillazione per estrarre gli oli essenziali, successivamente analizzati per identificarne i componenti.
Nonostante le quantità di oli essenziali non variassero significativamente con l’altezza (0,28-0,31%), lo stesso non valeva per la loro composizione. Le analisi cromatografiche e spettroscopiche, infatti, hanno rivelato che:
- l’essenza prodotta a 500 m era ricca di artemisia chetone (22,49%);
- quella prodotta a 600 m, invece, conteneva soprattutto mircene (44,9%);
- infine, quella prodotta a 1.100 m, abbondava in β-fellandrene (26,74%).
All’aumentare dell’altezza, infatti, variava sia la temperatura, sia il suolo in cui crescevano i vari esemplari e, di conseguenza, le sostanze presenti.
Gli autori, quindi, dopo aver accertato l’assenza di proprietà antisettiche e antiossidanti, hanno studiato le capacità antinfiammatorie prelevando dei campioni bronchiali da 15 pazienti e facendoli incubare con le essenze.
Ma cosa è emerso dalla ricerca?
Gli autori hanno osservato che gli oli essenziali avevano influenzato sia il numero, sia l’attività delle cellule che presidiano le basse vie respiratorie.
Tra queste ultime anche i macrofagi, capaci di fagocitare (cioè inglobare) e distruggere microrganismi patogeni e particelle estranee.
Confrontando i campioni prima e dopo l’incubazione, infatti, è emerso che gli oli essenziali hanno fatto sì che i macrofagi espellessero la polvere di carbone presente al loro interno, recuperando la capacità di fagocitare ed eliminare gli stimoli alla base dell’infiammazione bronchiale.
Alla luce di questi risultati, dunque, staremo a vedere se le ricerche future confermeranno quanto scoperto dagli studiosi di Sassari.
Nel frattempo, noi continueremo ad ammirare la Santolina corsica, lungo i sentieri del Monte Albo!