DOCUMENTO/PROPOSTA
L’esame dello stato di attuazione del PSR 2014-2020, mette in evidenza alcune criticità che, se non rimosse, rischiano di vanificare gli enormi sforzi, non solo di carattere finanziario , compiuti a sostegno di un settore particolarmente importante quale è l’agricoltura in Sardegna.
La prima di tali criticità riguarda i tempi di erogazione delle provvidenze che ormai si attestano intorno ai tre anni per quanto riguarda le misure più diffuse e rilevanti sul piano economico e sociale.
Dobbiamo prendere atto di una realtà consolidata, per cui gli aiuti comunitari sono divenuti una componente del reddito aziendale e, quando questo viene meno nei tempi attesi, genera notevoli disagi nelle aziende già colpite dalle ben note calamità e dalle difficoltà di un mercato sempre più competitivo e spietato.
Noi crediamo che il sistema di istruttoria e dei pagamenti debba essere implementato con il coinvolgimento dei centri di assistenza agricola (CAA), i quali già svolgono un ruolo attivo. Si tratterebbe di estendere a detti centri le competenze alle attività istruttorie e di pagamento, riservando ad ARGEA l’struttoria delle pratiche più complesse e le funzioni di controllo dell’intero processo.
Questa formula è stata già sperimentata con successo in regioni come il Veneto, in cui sono stati attivati dei Centri di assistenza agricola (SUPER CAA) adeguatamente strutturati sia come procedure informatiche che come figure professionali.
La seconda criticità riguarda l’enorme divario fra le risorse programmate per talune “misure” e l’effettivo impegno delle stesse, determinando il non accoglimento di numerose domande per insufficienza di fondi, proprio di quelle all’interno di “misure” di estrema importanza sul piano sociale ed economico.
Il riferimento è in particolare alla “misura” riguardante il premio per il primo insediamento in agricoltura previsto per i giovani, che in molti casi rappresentano la continuità delle aziende, posto che i loro genitori sono avanti negli anni.
Sarebbe opportuna pertanto una rimodulazione dei fondi stanziati, destinando a quelle “misure” in cui si è registrata carenza, una adeguata copertura finanziaria. Sembrerebbe, infatti, sulla base dei dati riportati sul documento “STATO DI ATTUAZIONE DEL PSR 2014/2020”, che le risorse non impegnate ammonterebbero a circa 250 milioni di euro.
Pur volendo considerare che nel periodo rimanente di valenza del piano (circa 10 mesi) si potrebbero impegnare ulteriori risorse, è verosimile che molte di esse non verrebbero impegnate e quindi soggette a restituzione alla comunità europea.
Ci risulta che nelle “misure” 6.1 e 6.2 (aiuti all’avviamento per i giovani agricoltori) a fronte di circa 1.500 domande, allo stato attuale ci sarebbe una disponibilità per circa 700.
Pertanto, in un’ottica di rimodulazione delle risorse, si propone lo stanziamento di ulteriori 50 milioni nei capitoli di spesa insufficienti, al fine di poter accogliere integralmente le richieste pervenute in un settore sensibile ed importantissimo sul piano sociale che, tra l’altro, genera occupazione, garantisce il ricambio generazionale delle imprese agricole e contrasta il fenomeno di abbandono delle zone interne.