Primo, se diminuisco i Parlamentari riduco la rappresentanza territoriale e, per certi territori poco densamente popolati, sarà difficile avere una rappresentanza oltre alla reale possibilità che questa ricada sempre sugli stessi nomi; la casta così non si abbatte ma si rafforza, ci troveremo sempre i soliti noti. Se oggi per una persona comune esiste la possibilità di essere eletta in Parlamento, domani non ci sarà, solo chi si potrà permettere ricche campagne elettorali potrà farcela. Il parlamento parlerà prevalentemente milanese, romano, napoletano e siciliano.
Secondo, per sperperare meno denaro basta cambiare le regole del “gioco” che chiamerei “lavoro”. Tu, cittadino, quando vieni eletto in Parlamento ti viene incontro la grande opportunità di servire il tuo Stato e il tuo elettore, con un posto da dirigente per “forse” 5 anni. Non è causa mia se è un forse, ma è una scelta che hai fatto candidandoti, puoi non accettare. Dobbiamo dirci che: l’indennità parlamentare è di circa 5.200 euro (netti) o 10.400 euro (lordi), sottraendo il contributo mensile per il partito; sommando la diaria circa 3.500 € spese di soggiorno a Roma; sommando 3.000 € per l’esercizio del mandato, togliamo il fatto che non pagano per trasferirsi e godono di un rimborso forfettario di circa 1.650€.
Così continua Santarossa:
Posso affermare che sto parlando di dirigenti, top manager da 13.000 € mensili netti? Ecco, per 60 milioni di italiani partono le bestemmie e ti dicono “Basta! Tagliare i privilegi!”, perché quella cifra è troppo alta. E allora tagliamo le cose che noi umani e normali cittadini non abbiamo quando ci assumono e lavoriamo per una vita. Perché? È lavoro.
Terzo, ti adegui; quindi ai normali cittadini 5.200 € mensili sono già uno stipendio da dirigente, 0 € per le spese di soggiorno a Roma (l’affitto uno se lo paga e non devi abitare in centro), ti do 3.000 € per l’esercizio di mandato, ti tolgo il rimborso forfettario (così mi tolgo anche l’indagine su come spendi i soldi e la rendicontazione). Diventi un dirigente da 8.200 € netti al mese. Abbiamo così ridotto di cica 5.000 € il monte stipendi per 945 tra senatori e deputati, abbiamo risparmiato 4.725.000 €/mese, cioè 56.700.000 € all’anno; per 5 anni sono 283.000.000 € a legislatura.
[foto id=”295514″]Luca Santarossa
Quarto, ti pago a gettone: se ci sei bene altrimenti i soldi non li becchi, ti metto il cartellino e se fai il furbo ti licenzio, inoltre in missione ci puoi andare solo il 10% della presenza annua, oltre sono assenze ingiustificate. Le assenze per missione le determina il presidente della Camera e Senato, superati i quali sono altri a dover andare in missione; sono in 945, si diano il turno! Con le assenze attuali si andrà oltre i 500.000.000 €; pensate a quelli che fanno il 70-90 % di assenteismo, ma in TV e nei comizi ci sono sempre, chissà come mai se lo possono permettere?
Quinto e più importante, l’Italia è piena di lavoro legislativo da fare: si pensi a tutte quelle leggi senza decreti attuativi, regolamenti, riordino di codici civili, penali, magistratura, buchi normativi, il Milleproroghe, ecc. In un’azienda seria si selezionano gli operatori e si mandano a casa i fannulloni e se c’è tanto lavoro non si riduce il personale per farlo diventare un’élite. Se per taluno 8.200 €/mensili sono pochi, vuol dire che è talmente benestante che lo deve accettare come servitore dello stato, se sei un operaio o un impiegato, invece, un’occasione non per diventare ricco ma per fare il salto di qualità e servire il tuo Paese. Cos’è più importante – conclude Santarossa -, fare o far finta di fare in pochi?