“Quanto accaduto stanotte e Napoli, fra rapine, ospedali devastati e sparatorie contro il Comando provinciale dell’Arma, descrive uno scenario impensabile in un paese moderno che voglia dirsi civile. Quella che si consuma da tempo immemore è una guerra, vera, a suon di pistolettate esplose, stanotte, nel pieno centro di una capitale europea contro il vertice di un’Istituzione che rappresenta lo Stato, dove delinquenti armati sono giunti con l’indescrivibile arroganza di una criminalità fuori controllo. Si può fingere che non sia così, ma allora tutti continueranno a subire, e la battaglia per la legalità e la sicurezza sarà persa. La verità è che in questa provincia si vive una situazione straordinaria, che necessita di una risposta straordinaria, prima di tutto con l’adeguamento di norme che consentano all’instancabile, titanico lavoro svolto dalle Forze di polizia di produrre risultati concreti, duraturi, determinanti, invece di restare come una sola piccola goccia nel mare. E’ guerra, e qualcosa deve cambiare, bisogna avere il coraggio di ammetterlo e mettere in campo misure idonee, con norme più stringenti, strumenti più severi, risposte giudiziarie più immediate, pene certe e reali. Lo Stato deve riguadagnare la libertà per i cittadini su questa porzione di suolo italiano riaffermando la propria autorevolezza”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo quanto avvenuto stanotte a Napoli, dove un giovane rapinatore è rimasto ucciso mentre tentava di derubare un carabiniere, e in seguito amici e familiari hanno devastato il pronto soccorso dove era stato portato, mentre altri delinquenti hanno condotto un raid fuori dal Comando provinciale dei carabinieri sparando all’interno della caserma quattro colpi di pistola.
“La realtà del capoluogo campano è talmente vasta e complessa – interviene anche Mauro di Giacomo, Segretario provinciale Fsp Napoli – che non assomiglia ad alcuna altra del Paese. La criminalità è talmente diffusa, radicata, e fuori controllo da permeare di sé la quotidianità di un popolo che vive giornalmente ogni cosa, ogni gesto, ogni attività sotto al giogo della paura e dell’insicurezza. E gli appartenenti alle Forze dell’ordine continuano il loro lavoro a testa bassa, ma è come se avessero armi spuntate, perché numeri, mezzi e norme non sono dalla parte loro e quindi dei cittadini”.