Nuovo appello per l’ANSA da parte dell’assessore regionale per la Sanità, Mario Nieddu:
Chiunque possieda una mascherina la usi, non è il caso di uscire senza; chiunque sia asintomatico e contagioso, con la mascherina non trasmette il Coronavirus al prossimo, quindi indossare il dispositivo è fondamentale per l’abbattimento della circolazione virale.
Christian Solinas, esponente della Giunta, è al corrente che in questi giorni le mascherine sono diventate una merce rara e preziosa, indispensabile per combattere quel “nemico invisibile” quale è il portatore sano:
Chi non riesce a procurarsela, meglio che stia a casa: fosse per me le darei gratis a tutta la popolazione sarda.
Poi, l’analisi dell’andamento dell’epidemia:
Per adesso non abbiamo un ceppo autoctono, sono tutti importanti e sono tutti casi riferibili, finora siamo sempre riusciti a tracciare la catena del contagio che è sempre legata all’esterno dell’Isola .
Nel frattempo, la Regione è in attesa degli esiti dei tamponi effettuati tra il Brotzu a Cagliari e le cliniche di Sassari: per le ultime stime si contano oltre i cento contagiati nelle ultime due settimane, con il virus che serpeggia negli ospedali incubato dagli stessi medici e infermieri; per contrastarlo si è dunque scelto di testare il più possibile, a partire dal personale ospedaliero, prendendo esempio dal modello cinese: nel fabbisogno della Regione trasmesso alla Protezione Civile nazionale sono infatti stati richiesti circa sessantamila tamponi.
Alla luce di ciò, l’annuncio di Nieddu:
In tutte le strutture della Regione sono vietate le visite, sta per essere emanata una direttiva dell’assessorato che spiega tutti i dettagli.
E chiarisce:
Solamente se il paziente non è autosufficiente si dà il permesso, ma chi ha quest’autorizzazione dev’essere sottoposto a screening accuratissimo: misurazione della febbre e indagine epidemiologica, per sapere se si tratta di persone a rischio o no; chiaramente il visitatore dovrà essere sempre il medesimo e tutte le deroghe saranno messe al vaglio; inoltre, le visite verranno gestite dal personale, in modo da evitare qualsiasi contatto, e saranno della durata massima di dieci minuti; mi aspetto che il picco, che non è ancora arrivato, non sia massivo: speriamo di riuscire quanto meno a diluirlo, in modo che si dia il tempo alle nostre strutture sanitarie di resistere all’impatto.
Ricapitolando, i ricoveri dei pazienti positivi, o fortemente sospetti, avverranno quindi negli ospedali designati Covid-19 (AOU Sassari, San Francesco Nuoro, Santissima Trinità di Cagliari) mentre i ricoveri non Covid-19 saranno presi in carico dalle strutture ospedaliere restanti; precisa Nieddu:
Per ogni presidio saranno comunque allestite delle aree di assistenza e di cure ad alta e media intensità, che ospiteranno i pazienti sospetti nel periodo di accertamento diagnostico.
Mauro Zuddas
Fonte: Ansa Sardegna