È stato approvato ieri a Cabras dalla Giunta Comunale il progetto redatto dall’area marina protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, in collaborazione con l’associazione sportiva e di promozione sociale “Sea Scout” e con lo IAS-CNR, Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Già nell’aria dal 7 febbraio, quando si è presentato il lavoro svolto nel recupero della sabbia di quarzo, e confermato nell’incontro con i diportisti dello scorso 22 febbraio, il progetto “Sinis sentinels” è ora realtà. La volontà dell’Amministrazione è di dare risposta all’esigenza di tutela non solo della sabbia dell’arenile di quarzo, ma dell’intero patrimonio ambientale che rende noto il Sinis nel mondo.
“Sinis sentinels” si articolerà in più fasi. Verrà innanzitutto lanciato il progetto, con una prima azione di divulgazione e comunicazione. Saranno quindi individuate le associazioni di volontariato e i volontari che opereranno e partner e sponsor dell’iniziativa. I soggetti individuati saranno formati per poi passare concretamente in azione.
Le novità non finiscono qui. Le attività si realizzeranno sia a terra che a mare con squadre di almeno due persone. Sarà prevista la copertura a mare dell’Isola di Mal di Ventre, con speciale attenzione al lato est; del tratto di mare tra Mar Morto e Funtana Meiga/Turr’e Seu; del tratto di mare tra Mari Ermi/Su Portu ‘e s’uedda e Maimoi. A terra invece sarà garantito il servizio nelle spiagge di Is Arutas, Mari Ermi, Maimoni, S’Archeddu ‘e sa canna e San Giovanni di Sinis.
Finanziabile in toto o in parte mediante il coinvolgimento di aziende e altri soggetti privati mediante apposito bando, il progetto prevede il coinvolgimento di associazioni di volontariato e di volontari in possesso dei requisiti minimi legalmente richiesti, con speciale riferimento alle coperture assicurative.
Obiettivo è trovare persone e chiedere loro di impegnarsi almeno dieci giornate, anche non consecutive, nel periodo compreso fra il 15 giugno e il 15 settembre. In base alla effettiva disponibilità delle persone, si stabiliranno i turni: imperativo coprire il fine settimana e specialmente dal 10 al 20 agosto. Per raggiungere questo primo risultato, è stato calcolato che gli stessi soci di Sea scout siano sufficienti. Il progetto per questo verrà successivamente aperto alle altre associazioni con l’intento di coprire l’intero periodo in modo capillare.
Ai partecipanti all’iniziativa verranno inoltre applicate tariffe agevolate per gli oneri di ormeggio dei mezzi presso il campo di stazionamento di Mar morto e per quelli di parcheggio nelle aree di sosta del litorale.
Diversamente, per realizzare un progetto del genere, l’AMP avrebbe avuto bisogno di mezzi e persone, con costi esorbitanti, quest’anno insostenibili. Nella passata stagione, era stato impiegato un contributo una tantum 15000 euro, concesso dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per un programma di in comunicazione e sensibilizzazione. In assenza di queste risorse straordinarie, il progetto consente di offrire il servizio, avvalendosi della rete del volontariato, unitamente al sistema degli sponsor.
“Con l’approvazione di questo progetto, rendiamo un servizio di informazione e sensibilizzazione a 360° rispetto alle tematiche che governano la gestione dell’area marina protetta. – dichiara il Direttore Massimo Marras – Lo abbiamo strutturato, mettendo le persone al centro, cercando di rendere gli utenti parte attiva dell’AMP e della sua protezione. E lo facciamo chiedendo il loro tempo. Chi partecipa da un lato viene formato e acquisisce delle competenze ed dall’altro ha contribuito alla protezione del nostro mare. Nostro inteso come di tutti. Per noi che ne abbiamo la responsabilità formale di gestione. Per noi che siamo anche gli utenti, i fruitori”.
Dei tre soggetti ideatori sarà l’AMP a supervisionare e finanziare le spese vive, quali carburante, pasti e abbigliamento. IAS-CNR fornirà il supporto tecnico scientifico per la formazione dei volontari. L’associazione Sea scout si occuperà invece del coordinamento operativo e del supporto nella formazione dei volontari.