Incertezza, invece, per gli altri hotel dell’Isola, che avevano previsto l’apertura tra la fine di marzo e il primo maggio, con in mezzo le festività pasquali: per loro le prenotazioni dei mesi di marzo, aprile e gran parte di maggio sono state cancellate. Ferme del tutto quelle per i mesi estivi.
“Siamo preoccupati per la situazione che dovremo vivere quando tutto questo sarà finito”, continua Manca, “ma la cosa più importante adesso è fare la nostra parte per evitare la diffusione del coronavirus e tutelare la salute dei clienti e dei dipendenti”.
“Confidiamo che il Governo e la Regione definiscano tutti i dettagli delle misure decise per venire incontro al mondo produttivo”, auspica il rappresentante degli albergatori sardi, “è per questo che proprio oggi ci è apparsa perlomeno paradossale la notizia della condanna per l’Italia da parte della Corte europea di Giustizia per non aver recuperato aiuti illegittimamente concessi al settore alberghiero in Sardegna. Le aziende alberghiere vent’anni fa erano state coinvolte in un procedimento scellerato varato dalla Regione. Le aziende hanno abbondantemente pagato il prezzo e hanno versato quanto dovuto, a parte chi per questa vicenda è poi fallito. Oggi speriamo soltanto nello spirito solidale e comunitario di tutti nell’affrontare l’emergenza e risollevare il nostro già debolissimo tessuto imprenditoriale da un altro pesante stop”.