“Salute dei lavoratori al primo posto, ma no al blackout produttivo”.
“La Sardegna, ma più nel dettaglio il nord Sardegna, già viveva i suoi storici e pesanti gap legati all’insularità (trasporti e costi energetici): il Coronavirus rischia ora di mettere a dura prova il popolo sardo ma anche lo stesso tessuto industriale e produttivo del nord Sardegna. Per questo si richiede, da parte di tutti a partire dalle imprese, la massima assunzione di responsabilità per frenare la crescita della diffusione del contagio da Covid-19”.
Così i responsabili del settore industria della Uil del Nord Sardegna Giovanni Tavera e Marco Foddai, nella nota in cui chiariscono la posizione del sindacato riguardo la necessità di agire tempestivamente per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, dato che in troppe aziende le iniziative volte alla protezione dei lavoratori stessi sono insufficienti o comunque non in grado di garantire i livelli di sicurezza previsti dal DPCM dell’11 marzo 2020.
“Questo non deve comportare però un blackout totale delle attività produttive: le fabbriche e i cantieri devono andare avanti, organizzando meglio i lavori e valutando se vi siano gli strumenti di flessibilità possibili: dallo smart working – già attivo e in attivazione per le attività impiegatizie – a turni ridotti per gli operai, ricorrendo eventualmente ad accordi sindacali per l’eventuale smaltimento di permessi e ferie residue ove ciò sia compatibile.
Ancora occorre organizzare meglio gli spazi comuni e, se ritenuto utile, procedere alla sanificazione di specifici ambienti. E poi organizzare la mobilità delle squadre ove strettamente necessario, favorire formazioni in grado di conciliare meglio esigenze famigliari con quelle produttive e, nelle ipotesi strettamente necessarie, ricorrere a sospensioni temporanee con immediato ricorso agli ammortizzatori sociali, con l’impegno di mantenere tutta la forza lavoro”.
La Uil fa quindi appello a tutte le lavoratrici e lavoratori, al massimo senso di responsabilità, alla necessità di prestare massima attenzione a tutte le indicazioni utili per le necessarie profilassi. Allo stesso tempo chiede alle aziende di concordare le migliori soluzioni possibili per garantire la continuità produttiva nel rispetto delle legittime preoccupazioni di lavoratrici e lavoratori.