Nel rapporto si accredita una tendenza “scioccante” sulle prospettive di una maggiore uguaglianza di genere a dispetto degli sforzi fatti da varie istituzioni a livello globale per ridurre il gap fra uomini e donne e dei progressi pur compiuti. Stando a questa ricerca, basata su un indice sociale messo a punto elaborando dati raccolti in 75 Paesi, il 91% degli uomini e l’86% delle stesse donne coltiva tuttora almeno un elemento di “pregiudizio” verso l’universo femminile in relazione alla politica, all’economia, all’educazione, alla violenza sessuale o ai “diritti riproduttivi”.
In totale risulta che un 80% del campione è convinto che gli uomini siano leader politici migliori delle donne, un 40% che siano meglio al vertice del business e un 30% addirittura che sia accettabile per i mariti picchiare le mogli. “Sono numeri che io considero scioccanti”, ha commentato Pedro Conceicao, funzionario dell’Onu e responsabile del rapporto, dopo aver denunciato che “viviamo ancora in un mondo dominato dai maschi”.
“Vi sono progressi, ha aggiunto, in molte realtà di base nella partecipazione e nell’empowerment delle donne, ma in altre continuiamo a sbattere contro un muro”. Dunque per una percentuale considerevole degli uomini, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, coltiva almeno un elemento di “pregiudizio” verso l’universo femminile.