Ma proprio la salvaguardia della salute delle nostre comunità e di noi stessi impone quest’anno di celebrare l’Anniversario della nostra Fondazione unicamente in forma simbolica, con la sola deposizione di una corona in memoria dei nostri caduti, che hanno sacrificato la vita per la sicu- rezza della nostra collettività.
Più che un festeggiamento, dunque, un momento di riflessione. Sul ruolo che oggi siamo chia- mati ad interpretare. Perché oggi più che mai dobbiamo essere un punto di riferimento per le nostre comunità. Rigorosi nel far rispettare le leggi, dobbiamo oggi però essere primariamen- te interpreti del disagio e dello smarrimento che stanno attraversando i nostri cittadini, per es- sere al loro fianco.
Questa pandemia non ha diffuso solo un virus insidioso ma anche un senso di disorientamen- to. Il sociologo Zygmunt Bauman scriveva che “La paura più temibile è la paura diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari; la paura che ci perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che si intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente. Paura è il nome che diamo alla nostra incertezza, alla nostra ignoranza della minaccia, o di ciò che c’è da fare”.
Ecco dunque oggi cosa siamo chiamati ad essere: compagni al fianco dei nostri concittadini in quella che si preannuncia una maratona, con lunghe salite. E le nostre comunità hanno capito questo impegno. Ho visto sui social network più di un filmato in cui dai balconi e dalle finestre delle abitazioni si applaude e si saluta al passaggio di una volante, consapevoli che quando tutti stanno a casa noi siamo per le strade, a rischio della nostra stessa incolumità.
Questo è il nostro Dna, la nostra natura più profonda: l’attività di soccorso e assistenza alla nostra popolazione. Lo dice il nostro stesso simbolo araldico. Il motivo delle due fiaccole fiam- meggianti che si incrociano, si riferisce proprio a questa funzione tipica dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
Ma questa opera di vicinanza e assistenza questa volta deve essere rivolta anche al nostro interno. Molti tra le nostre donne ed i nostri uomini, o i loro familiari, sono stati colpiti da que-sto virus. Ed allora questo è il momento di prestare particolare cura anche al collega con il qua-le condividiamo l’ufficio o il turno di servizio. Questa situazione mai vissuta prima deve costitu- ire dunque l’occasione per rinsaldare il nostro spirito di corpo, abitualmente distratto in un tem- po che pretende tutto e subito.
Ecco dunque cosa celebriamo oggi. La certezza di essere parte di una comunità che ci lega tutti. Con questa consapevolezza vi ringrazio per quello che avete sin ora fatto e per quello che farete, dandovi appuntamento, quando tutto questo sarà passato, alle prossime celebrazioni di nuovo nelle nostre piazze, tra i nostri cittadini.
Il Capo della Polizia
Direttore generale della pubblica sicurezza
Franco Gabrielli