A 60 anni, alle ore 20 della domenica delle palme del 1985, moriva a Iglesias don Pietro Allori, per trent’anni maestro di Cappella della Cattedrale di Iglesias.
Il capoluogo minerario e Gonnesa, suo paese natale, gli rendono omaggio. La cattedrale di Iglesias con il vescovo celebrante è gremita di sacerdoti, adolescenti, giovani e popolo. È presente anche una rappresentanza del coro dell’Università Cattolica di Milano (14 coristi) che esegue durante la Santa Messa alcuni suoi mottetti e responsori.
Piangono i suoi alunni delle scuole medie inferiori e del liceo, a cui insegnava la religione e, ad alcuni di loro, anche la musica. Piangono tanti sacerdoti e tutta la numerosissima assemblea è altamente commossa.
Gonnesa, con una cerimonia di grande compostezza, gli rende l’estremo saluto. È ancora il Coro dell’Università Cattolica, con la sua elegante vocalità liturgica, che si incarica di conferire al rito delle esequie la cifra artistica e spirituale propria dei brani polifonici composti da don Allori per la “sua” parrocchia.
Sono brani tipici della Settimana Santa, tempo liturgico particolarmente caro al compositore: “O crux ave”, “Plange quasi virgo”, “Stabat mater”. Proprio sulle note dello “Stabat mater” del 1948, canto composto per la Via crucis dei venerdì di Quaresima della chiesa di Gonnesa, la salma lascia la Chiesa dedicata a Sant’Andrea.
Lungo il percorso al cimitero, in processione, i sacerdoti cantano il “Miserere” in gregoriano per poi intonare, all’ingresso del cimitero, sempre in gregoriano “In Paradisum deducant te Angeli”.
È il ritorno alla casa del Padre con la musica che don Allori ha profondamente amato e che è stata autentica ispirazione della sua polifonia: il canto gregoriano.
Le ombre della sera cominciano a calare e la giornata si fa quieta e dolce. Alle ore 19 il cimitero di Gonnesa piomba in un profondo silenzio. Un silenzio che invita soprattutto i coristi dell’Università Cattolica a riflettere sull’autenticità che esige il cammino della vera musica sacra.
La musica per il culto divino esige genialità, studio, paziente sacrificio, umiltà e soprattutto meditazione della parola di Dio. L’espressione artistica deriva dal Verbo, dalla Parola, da Dio. Questo è l’esempio datoci da don Allori, maestro di cappella della Cattedrale di Iglesias. […]
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