«L’Amministrazione Comunale non ha voluto mancare questo appuntamento. È un appuntamento con la storia, con la nostra storia. È una giornata di ricordo e di riflessione – ha sottolineato il sindaco – e in quest’anno segnato della pandemia di Coronavirus lo è ancora di più. Oggi commemoriamo la liberazione dalla morsa del nazifascismo. Un’epoca in cui l’Europa litigava, il mondo litigava. Non possiamo permettercelo, e lo abbiamo capito tutti. Dobbiamo stare uniti. Attendere, certo. Usare la nostra pazienza, il nostro amore verso il prossimo. Rispettare lo Stato e le decisioni che vengono prese per il bene di tutti. E soprattutto per tornare, al più presto, ad abbracciarci o stare insieme. Allora – ha proseguito il primo cittadino – c’erano gli eroi partigiani come Giuseppe Migheli, unico partigiano portotorrese caduto nella Guerra di Liberazione, la cui vicenda è riemersa anche grazie al minuzioso lavoro di ricerca dell’appassionato di storia Moreno Nocco. Ci sono poi i militari morti, come i marinai della Corazzata Roma e dei Cacciatorpedinieri Vivaldi e Da Noli, che riposano nel mare del golfo dell’Asinara». Il sindaco ha voluto rivolgere, inoltre, un pensiero a chi ha perso la battaglia contro il Coronavirus. «Ci sono migliaia di morti, in molti casi i nostri anziani, nonni e nonne, che per primi, inconsapevoli, hanno contratto il virus e non ce l’hanno fatta. Anche la nostra città li piange – ha concluso Sean Wheeler – e li ricorda, in questa giornata speciale, nella ricorrenza della Liberazione d’Italia».
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