L’album, disponibile su tutte le maggiori piattaforme digitali, è stato preceduto dal singolo “Le mani segrete”, accompagnato dal videoclip ufficiale per la regia dello stesso cantautore e con la partecipazione di Federica Guerra, in radio e sui digital stores già dal 18 aprile.
Il singolo: “Le mani segrete”
“Le mani segrete”, una storia di amore e ambiguità temporale, si pone a cavallo tra progressive di stampo sinfonico-romantico e synth-pop barocco, oscillando tra registro magniloquente e ripiegamento intimista.
Il videoclip, per la regia dello stesso cantautore, stravolge la linearità narrativa classica, destrutturando la grammatica convenzionale a favore di uno script frammentario e dissonante che incentiva, nello spettatore, il passaggio dalla visione all’immaginazione.
Dichiarate le citazioni del videoclip di “Closing Time” di Leonard Cohen (1992), diretto da Curtis Wehrfritz.
L’album: “Altri tempi”
In “Altri tempi”, dodici tracce attraversate dal tema del passato che ritorna, ora con dolcezza ora con inquietudine. Marasti, autentica anima da menestrello post-moderno, contamina la folk song con sonorità indie-pop a bassa fedeltà, fiammate elettroniche e tradizione cantautorale nostrana.
Il ritorno del passato – spiega il cantautore – conosce nell’album diverse declinazioni: la nostalgia di amori finiti, la presa di coscienza che nasce dall’esperienza, la riemersione di ideologie e fantasmi che sembravano dimenticati; il tempo insegna, commuove, spaventa.
La produzione
La produzione, volutamente lo-fi, è funzionale ad una estetica dell’ibridazione, che mescola naïveté e denuncia sociale, filastrocca colta, suggestioni filmiche (non a caso il finale dissacrante di “Single” è una dichiarata citazione del film “Berlinguer ti voglio bene”) e memoria letteraria (si ascolti “Margherita Dolcevita”, liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Stefano Benni), filtrate dallo sguardo obliquo e poetico di Marasti.
La pratica citazionista, ora palese ora “retrocessa” a rimando allusivo o rarefatta suggestione, conferisce un valore aggiunto al canzoniere di Marasti, che si dilata a dismisura fino ad inglobare differenti generi e codici artistici, declinati secondo la peculiare grammatica espressiva del cantautore.
Nella veste di produttori artistici – racconta Alfredo Marasti – io e Luca Spagnoli (The loft – Project Studio) non abbiamo seguito una direzione preordinata, lasciando invece che ogni traccia esprimesse un mood specifico e singolare. Abbiamo voluto realizzare un disco più suonato che campionato (preziosi a tal proposito i contributi della violinista Teresa Dereviziis) nel quale la musica, in controtendenza con il mercato attuale, si piegasse alle esigenze del testo. La copertina – prosegue Marasti – è in linea con il tema portante dell’album: la casa, abbandonata e in rovina, si fa metafora di un vissuto affascinante ma pericoloso da riesplorare; un uomo, arrampicatosi sul tetto, la sovrasta, ormai libero dal peso dei ricordi.
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La pratica letteraria dell’allusione, sia essa palese o celata, rappresenta una forza centrifuga del genere canzone d’autore (…) Canzoni così costruite tendono a gettare ponti verso qualcos’altro da sé e ad instaurare un dialogo con generi e forme d’arte diverse.
Credits
Label: La Stanza Nascosta Records.
Press: Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba.
Testi e musiche: Alfredo Marasti, ad eccezione di “Lilly al pub” (scritta con Matteo Toscani).
Produzione artistica: Alfredo Marasti e Luca Spagnoli
Arrangiamenti collettivi
Hanno partecipato:
- Alfredo Marasti;
- Andrea Marasti;
- Leonardo Marasti;
- Matteo Fiorentini;
- Dario “Claudio” Baldini;
- Francesco Sodini;
- Leonardo Lupori;
- Francesco Pellegrini;
- Elena Gori;
- Cecilia Pellegrini;
- Maria Sbolci;
- Luca Spagnoli.
Musicisti:
- Alfredo Marasti: chitarra acustica / armonica a bocca
- Teresa Dereviziis: violino
- Cristina Papini: violino in Millennial Fascio
- Matteo Fiorentini: batteria / percussioni
- Francesco Sodini: chitarra elettrica
- Dario “Claudio” Baldini: basso
- Andrea Marasti: tastiere
- Danilo Sesti: tastiere in Altri tempi
- Leonardo Marasti: chitarra elettrica / tastiere in Ieri e Omofobia! Omofobia!
- Maria Sbolci: voci / cori
- Sara Menci: voce in Altri tempi
- Doriana Tobaldo: voci / cori in Omofobia! Omofobia!
Registrato, missato e masterizzato da: Luca Spagnoli presso The Loft – Project Studio, Collodi (PT).
Batterie registrate presso: Formica Dischi, Montecatini Terme (PT).
Fotografie: Matteo Fiorentini e Federica Guerra.
Uomo nella foto: Matteo Toscani.
Grafica: Stefania Domina per IndieSoundsBetter.
Bio
Cantautore, regista, scrittore e insegnante, Marasti vince nel 2006, con “La luna e il ladro”, il Premio Fabrizio De André nella categoria Miglior Interprete.
Nel 2013 vince Musicultura XXIV Ed. nella sezione Miglior testo con “Canzone per Mario”, dedicata allo scomparso Mario Monicelli.
È del 2018 “Lolita Moon”, il primo lavoro discografico, che si avvale della produzione artistica di Cassandra Raffaele.