La quarantena obbligata ha comportato un inevitabile aumento degli acquisti tramite le piattaforme online e, tra queste, sicuramente su tutte vi è Amazon.
Come abbiamo più volte sottolineato noi dello “Sportello dei Diritti”, la conseguenza dell’incremento di questo tipo di acquisti è l’attenzione di hacker e truffatori telematici verso la platea sterminata di utenti del colosso delle vendite telematiche che, quindi, devono prestare attenzione a non cadere nella loro rete che diventa sempre più sofisticata.
L’ultima frode è quella del falso messaggio email che, attraverso un’intensa attività di spamming, può raggiungere un qualsiasi potenziale acquirente e trarlo in inganno nel momento in cui apprende che il proprio account sarebbe stato bloccato. In realtà non è così, come spiega la Polizia Postale sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” con un post dal seguente tenore: “Amazon: il tuo account è stato bloccato“.
“Il tuo account è stato bloccato!”: è il messaggio contenuto in una falsa e-mail Amazon, che informa l’utente di un inesistente blocco avvenuto sul proprio account. Abili truffatori, utilizzando il logo della famosa azienda di vendita online, e simulando l’indirizzo e-mail del servizio clienti, informano l’utente che, a seguito di (inesistenti) tentativi di accesso non autorizzato, l’account sarebbe stato bloccato e che per ottenerne lo sblocco occorrerebbe cliccare sul link indicato. Quel link, però, conduce l’utente all’interno di un sito di phishing, che riporta il logo contraffatto di Amazon e un pulsante “crea un nuovo account” o “avvia sessione”. Una volta cliccato su tale pulsante, l’utente viene indotto a inserire le proprie credenziali di accesso, dati personali e i codici bancari, che finiscono così nelle mani dei cyber-criminali. La polizia postale invita, ancora una volta, a verificare con la massima attenzione l’autenticità di tutti gli spazi web, prima di inserire qualsiasi dato personale e riservato.
Non ci stancheremo mai di segnalare questo tipo di truffe, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Perché, nonostante gli avvertimenti e gli inviti all’attenzione che continuamente rivolgiamo, sono ancora troppi i cittadini che, o per inerzia o perché si fanno prendere dall’impulso di perdere i benefit acquisiti su questo tipo di piattaforme, sono pronti a cliccare e a fornire irrimediabilmente propri dati personali e/o bancari.
Il modo migliore per difendersi è quello di seguire le indicazioni della Polizia Postale, di cestinare questi messaggi e se si hanno dubbi di abbandonare temporaneamente la navigazione, riaprire il browser o l’app e di digitare solo il sito o lo store ufficiale.
Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email:
Per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.