Per come dovrebbe fare un Politico / Amministratore che ha a cuore i propri corregionali; tutti.
Posizione, chiusura dei confini (sigh) regionali ai calabresi emigrati, ribadita, di nuovo, il giorno dopo ultimo intervento di Conte che annunciava, fra le misure prese per la cosiddetta fase 2, quella di consentire di raggiungere le residenze a chi era rimasto bloccato in altre regioni, imputando al governo eventuali focolai conseguenti.
Dopo queste posizioni, ultra precauzionali, appare, allora, del tutto inspiegabile (a non voler pensare male) l’ Ordinanza emanata ieri sera dalla Presidente Jole Santelli con la quale informava che dal 30 aprile, oltre alle misure previste dall’ultimo DPCM del Governo per la fase 2, in Calabria, ha deciso che alcune attività commerciali potevano procedere alla somministrazioni al pubblico, seppur in presenza di “tavoli all’aperto”.
Nulla, in questa Ordinanza, però, che riguardasse la prevenzione rispetto alle misure prese dal Governo. Nulla che si riferisse a misure ulteriori per diminuire il contagio per giustificare la voglia di maggiori aperture rispetto a quelle previste dal Governo. Nessun cenno ad un progetto di prevenzione primaria (interventi comportamentali sulle persone ulteriori a quelli governativi, se non un generico richiamo alla responsabilità, ma senza mezzi necessari) ma, soprattutto, nulla sulla secondaria ( individuazione precoce dei positivi/ malati, piano generalizzato di test e tamponi) che non c’è stata o c’è stata molto poco e che continua a essere poco supportata e messa in atto.
Ordinanza, che subito dopo qualche minuto dalla sua divulgazione, apprendevamo che se ne differiva di 24 h l’attuazione.
Dire che tutto ha lasciato esterrefatti e preoccupati, quanto meno, i cittadini comuni già stressati da questo maledetta quarantena infinita e non aiutati da una comunicazione asfissiante e da una situazione economica che si preannuncia tragica, è dire poco.
Non vorremmo che quella che appare, di fatto, un “liberi tutti”, nasconda altro e sulla pelle e sul futuro di questa regione e dei Calabresi.
Da cittadini responsabili che non hanno mai elemosinato critiche (per le forzature alla Costituzione con i vari DPCM usati per limitare diritti costituzionalmente garantiti e per le norme in esse contenute sia formalmente che per la loro, noi riteniamo, inefficacia per i fini che si prefiggono, come spacciare prestiti alle imprese come immissione di liquidità al sistema) a questo governo e relativa maggioranza, però non vorremmo che a pagare il prezzo di quello che appare un pericolosissimo gioco/ scontro fra opposte fazioni, sia il popolo calabrese.
Non vogliamo credere che, dietro questa Ordinanza, si nasconda altro, magari collegata a quel richiamo giunto da quella parte dello schieramento del Cdx che ieri ha “occupato” in seduta permanente i luoghi del Parlamento.
Non possiamo credere che il Popolo italiano sia costretto a rimanere ostaggio fra chi spera che muoiano migliaia di calabresi – fra i tanti commenti letti a seguito ordinanza tra i fans del governo – e chi spera che intervenga il Governo (come farebbe presagire la mossa messa in campo con l’Ordinanza, magari usando la Santelli e la Regione Calabria, fra le tante governate dal cx a poter mettere sul piatto un bassissimo numero di contagi) per cavalcare surrettiziamente la protesta, giustissima, che serpeggia fra le piccole e medie imprese, bloccando l’Ordinanza e divenendone i paladini.
Da leali democratici ed amanti di questa Repubblica, non accetteremo mai che la nostra democrazia sia mortificata da questi sporchi giochi di potere e non consentiremo a nessuno che il Popolo ne diventi ostaggio.
Se saremo costretti, noi che abbiamo appena festeggiato il 25 Aprile quale data salvifica di questa Nazione, sapremo in quel campo schierarci, senza se e senza ma.