Un’accurata perquisizione, resa difficoltosa anche dalla presenza di telecamere di sorveglianza a disposizione degli indagati, operata a Cagliari in via Giovanni dalle Bande Nere, ove risultava residente la Porrà e ove dimoravano i restanti due, aveva consentito di rinvenire 108 g di cocaina all’interno di due involucri sottovuoto, ben nascosti nell’incasso di un forno da cucina.
Sempre in cucina erano stati trovati anche un bilancino di precisione con evidenti tracce di stupefacente, incastrato sotto al tavolo, e una busta chiusa ermeticamente, contenente altri 4 g di cocaina. In soggiorno, invece, i poliziotti avevano trovato, insieme a una macchina elettrica per il sottovuoto, una busta contenente altri 11 g della stessa sostanza stupefacente, nascosta dietro un quadro fotografico.
Dai successivi accertamenti svolti dagli investigatori della Polizia di Stato, si è acclarato che la Porrà aveva la disponibilità di un appartamento sito a Cagliari in via della Menta, acquistato dalla stessa il 1° agosto e che poi aveva venduto al proprio cognato il successivo 19 settembre. Gli ulteriori approfondimenti hanno consentito di accertare che lo stabile era interessato da lavori di ristrutturazione direttamente seguiti dalla Porrà, ben sapendo che quest’ultima non svolgeva alcuna attività lavorativa. Era evidente che l’immobile era stato intestato al cognato al fine solo di celare il reale proprietario e che in realtà era stato acquistato con i proventi dell’attività di spaccio.
Tali elementi, posti all’attenzione della Procura della Repubblica di Cagliari, hanno consentito alla stessa di inoltrare, pochi giorni fa, una richiesta di emissione di provvedimento di sequestro preventivo dell’immobile, adottato dal Gip del Tribunale di Cagliari ed eseguito nella giornata di ieri dalla Squadra Mobile.