La chiusura delle sedi di vendita, mercati e i canali di distribuzione hanno visto una diminuzione sostanziale dei prezzi e dei volumi. Il calo della domanda e dei prezzi combinati con la vulnerabilità e la complessità della catena di approvvigionamento hanno portato una perdita della produzione. Di conseguenza, i pescatori e i produttori sono costretti a rimanere in porto e a distruggere i prodotti non venduti, dovendo però affrontare i costi di gestione, compresi quelli per la gestione degli allevamenti che non possono di certo essere trascurati nonostante il calo drastico delle vendite.
Poiché la fine della crisi attuale non può essere prevista, può rapidamente portare alla cessazione di tante attività in un settore molto sensibile alle variazioni cicliche. Questa crisi può avere conseguenze socioeconomiche drammatiche in alcune comunità in cui la pesca e l’acquacoltura svolgono un ruolo chiave. E noi in Sardegna ne siamo testimoni, forse più che in altre Regioni d’Italia. Ed inoltre, si deve considerare che gli operatori della pesca e dell’acquacoltura, essendo per lo più micro imprese, spesso non hanno riserve finanziarie a copertura delle spese correnti.
pesca e acquacoltura
Per tutte queste considerazioni, ho ritenuto di presentare un pacchetto di proposte all’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, di concerto con operatori del settore e associazioni di categoria qualificate, da affiancare ai provvedimenti già previsti a livello Nazionale e Regionale.
Interventi economici/finanziari:
La misura proposta, in regime de minimis, prevede un sostegno economico per far fronte ai danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza COVID-19 e per assicurare la continuità aziendale, alle imprese della pesca e dell’acquacoltura, per un importo ipotizzato non superiore ad euro 30.000 finalizzato alla copertura, totale o parziale, dei costi materiali o immateriali, sostenuti per l’espletamento degli adempimenti e per garantire la prosecuzione dell’attività̀ d’impresa.
Nelle more della istruttoria sarebbe erogata all’impresa una somma una tantum per il mese di marzo 2020 a titolo di anticipazione, nell’ambito del contributo massimo concedibile a titolo di aiuto di stato, usando come parametro calcolato sulla base di € 1.000,00 per ciascun lavoratore dipendente da tutte le imprese di pesca e acquacoltura regolarmente iscritta al Registro Imprese di Pesca;
Si prevede inoltre l’erogazione di una somma pari a € 2.000 per il periodo marzo/aprile 2020 una tantum/forfettaria a ciascuna ditta individuale regolarmente autorizzato dalla RAS, PROVVISTA di imbarcazione appoggio regolarmente iscritta nei RR.NN.MM e GG. della competente Autorità marittima;
Infine, si propone l’erogazione di una somma pari a € 1.000 per il periodo marzo/aprile 2020 una tantum/forfettaria a ciascuna ditta individuale regolarmente autorizzato dalla RAS, NON PROVVISTA di imbarcazione appoggio regolarmente iscritta nei RR.NN.MM e GG. della competente Autorità marittima.
Altre misure da attuare:
- Rimborsare il 50% del costo del gasolio consumato a partire dal 23 febbraio 2020 dietro presentazione di fattura fiscale e libretto di consumo carburante che dimostri l’avvenuto utilizzo;
- Prevedere la liquidazione in favore delle Imprese di pesca, dei contributi a valere sulle misure FAMP 2014-2020 da parte di Argea con procedura semplificata, in quanto attualmente è stato tutto sospeso sino al 31 luglio 2020, non potendo effettuare le verifiche presso le sedi delle imprese richiedenti;
- Si propone una istruttoria cartolare da acquisire telematicamente per poi procedere alla liquidazione delle richieste;
- Attivare la immediata sospensione/proroga del canone di concessione demaniale per l’anno 2020 per tutte le concessione di fini di pesca e acquacoltura;
- Recuperare tutte le richieste di indennizzo da calamità naturale che non hanno soddisfatto il parametro minimo pari ad almeno il 30% rispetto al fatturato medio degli ultimi 3 anni, inserendolo in tal caso come aiuto di stato;
- Attivare misure di sostegno alle imprese dedite all’Acquacoltura (intensiva ed estensiva) quali immediato sostegno per la loro liquidità, e attivazione di garanzie regionali in analogia a quello che viene fatto in Agricoltura con il “prestito di campagna”.
- Vista l’azione strategica di supporto al settore svolta dai FLAG, e per consentire alle strutture di procedere con l’avanzamento dei progetti in corso con adeguata liquidità, prevedere la liquidazione da parte di ARGEA, con medesima procedura semplificata di cui sopra, dei contributi a valere sulla misura FEAMP dedicata ai FLAG per gli stati di avanzamento lavori già presentati e non ancora
- Immediata riapertura dei bandi per danni da fauna selvatica;
- Proporre al Ministero delle Politiche agricole, l’azzeramento dei termini di pagamento di tutti i tributi dovuti dagli operatori del comparto pesca e acquacoltura per il primo semestre del 2020;
Proposta – Interventi operativi:
(Applicazione dell’art. 1, comma 682 e segg. della legge 30 dicembre 2018 n. 145 che determina l’estensione della durata delle concessioni demaniali a fini di pesca e acquacoltura in Sardegna)
Al fine di agevolare la ripresa delle attività e garantire un orizzonte temporale congruo per programmare le azioni e gli investimenti necessari a rilanciare il settore, si propone l’estensione per 15 anni delle concessioni demaniali a fini di pesca e acquacoltura, ai sensi dell’art. 1, commi da 682 a 684, della legge 30 dicembre 2018 n. 145, e con scadenza quindi al 31 dicembre 2033.
Si fa riferimento, inoltre, al parere dell’Avvocatura di Stato (CS 28701/2019 Sez. II del 28 giugno 2019 – Risposta a nota ministeriale del 5 giugno 2019 prot. n. 0001932), che chiarisce senza dubbio alcuno che le concessioni demaniali marittime per acquacoltura e pesca possano essere fatte rientrare nella vigente disciplina nazionale contemplata dall’art. 1, commi 682 e 683, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Presidente Gruppo Misto On. Roberto Caredda