Sbloccando i 90 milioni di euro fermi del Psr e delle calamità si garantirebbe all’agricoltura la liquidità necessaria per limitare l’agonia di migliaia di aziende agricole messe a dura prova dall’emergenza Coronavirus.
Lo sostiene Coldiretti Sardegna che torna a incalzare la Regione guidata dal presidente Solinas. In un momento di totale emergenza occorrono interventi straordinari per far arrivare i denari nei conti delle imprese agricole, vitali in questo momento, riservandosi di fare i controlli ex post.
Dei 90 milioni, 40 sono della siccità del 2017, dei quali a tre anni sono stati impegnati appena 4 milioni. 13 delle calamità del 2018. 30milioni del benessere animale. 10 – 15 milioni di altre misure del Psr (difesa del suolo, integrato…).
La task force è ancora ferma al palo, per dissidi interni alla maggioranza, nonostante l’impegno e la buona volontà del presidente Solinas: “chiediamo una presa di posizione netta da parte del presidente” dice Coldiretti Sardegna.
“Non si chiedono nuovi denari nuovi ma quanto già presente da anni nelle casse di Argea – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – . Sono necessari azioni immediate perché le perdite sono quotidiane e gli incassi ridotti al minimo. Adesso è fondamentale sbloccare i denari. La siccità è l’emblema di una burocrazia ammazza imprese che va superata, liquidando le pratiche, con controlli posticipati. A situazioni straordinarie si risponde con interventi straordinari”.
In tre anni sono stati impegnati solamente 4 dei 40 milioni stanziati per una delle peggiori siccità. Ed è attesa da tutti i settori dell’agricoltura eccetto i pastori che l’hanno già ricevuta con una corsia preferenziale nei mesi successivi alla calamità.
Ci sono tantissime aziende agricole, cosi come gli allevatori di bovini che attendono da anni questi denari per perdite ingenti ma che se arrivassero adesso sarebbero una importante boccata di ossigeno.
“Sulla siccità chiediamo che venga pagata così com’è stato fatto nel 2017 per i pastori con un controlli post liquidazione delle pratiche – spiega i direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – cosi come occorre anche sbloccare i denari delle assicurazioni, già anticipate dagli agricoltori ed in attesa da tre – quattro anni. Questo è il momento giusto per accelerare. Le aziende hanno fondamentale bisogno di liquidità, pensiamo per esempio ai carciofai, che stanno affrontando una ennesima stagione negativa, quest’anno ancor più aggravata dall’emergenza sanitaria”.