E’ emerso questa mattina durante l’incontro delle organizzazioni agricole in videconferenza con l’assessorato regionale all’Agricoltura. Il decreto, pubblicato questa mattina sulla misura 10, Difesa del suolo del 2017 interessa 1700 domande per un importo di circa 9 milioni di euro, e arriveranno nei conti correnti delle aziende agricole nei prossimi giorni. Questo permetterà di sbloccare automaticamente le stesse pratiche dell’annualità 2018 – 2019.
“Sono i primi segnali frutto della nostra vertenza aperta con l’emergenza Corona virus – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Apprezziamo lo sforzo ma non fermiamo la vertenza perché è necessario immettere con celerità liquidità nelle aziende agricole sbloccando tutti i denari fermi. Ripetiamo: stiamo vivendo una situazione straordinaria alla quale si risponde con atti straordinari e coraggiosi. Serve un intervento importante e coraggioso del presidente Solinas”.
Coldiretti non chiede nuovi denari ma che arrivino quelli dovuti dalle misure del Psr ancora bloccati e delle calamità naturali 2017 (siccità) e 2018. Durante il tavolo telematico di questa mattina è emerso che si sta lavorando per quantificare la percentuale della siccità 2017 che potrà essere anticipata senza istruttoria, mentre per le calamità del 2018 – è stato detto – non c’è ancora il titolo giuridico per operare in quanto pubblicato nel dicembre del 2019.
“Sollecitiamo iniziative straordinarie, soprattutto per le calamità in quanto si tratta di fondi regionali – dichiara il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Deve essere adottato lo stesso criterio per la siccità 2017 liquidata ai pastori in pochi mesi. Può essere riproposto soprattutto in questo momento eccezionale”.
Si è parlato anche delle ripercussioni che stanno subendo i diversi settori a causa del blocco Coronavirus e si sono avanzate alcune proposte.
“Abbiamo ancora una volta ribadito che adesso più che mai occorre incentivare la presenza dei prodotti agricoli sardi nei supermercati e nei bandi delle mense pubbliche – conclude Battista Cualbu – per noi i 9 milioni sono un primo passo al quale devono seguire nei prossimi giorni altri ben più importanti e significativi”.