Il settore dei giochi non farà ovviamente parte della lista delle prime aperture previste per il 14 aprile, giorno successivo alla scadenza della proroga delle misure di contenimento del Covid-19. La curva del contagio del coronavirus ha iniziato a scendere.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha spiegato che l’indice di contagio è “sceso sotto il dato 1 ed è un risultato straordinario se pensiamo che eravamo a 3 o 4, ovvero un soggetto positivo infettava fino a 3-4 persone, fino a qualche settimana fa”.
Il giorno dopo Pasquetta, se i dati si confermeranno, ci potrebbe dunque già essere una qualche minima riapertura delle attività produttive (il primo step), mentre per riprendere a spostarsi e ad uscire di casa, pur tra mille precauzioni “perché il virus non è sconfitto”, bisognerà attendere almeno l’inizio di maggio. E proprio questa transizione – segnala l’Ansa – è stata al centro del vertice tra il premier Giuseppe Conte, i ministri e il comitato Tecnico scientifico: una riunione nella quale sono stati delineati alcuni punti fermi, a partire dall’applicazione rigorosa di misure di distanziamento.
Coronavirus “Fase 2”
La linea – sulla quale si sono trovati tutti d’accordo – è quella della “gradualità e prudenza” nelle scelte. Ecco perché il premier già nelle prossime ore, in vista della scadenza del Dpcm del 13 aprile, vedrà i rappresentanti – come anticipato da Agimeg – delle imprese e dei sindacati, oltre alle Regioni, per decidere come allargare il novero delle attività consentite.
Tra queste potrebbero esserci quelle connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria ma anche l’agricoltura, le aziende meccaniche, magari introducendo una sorta di ‘indice di rischio’ per i lavoratori: chi è più esposto dovrà utilizzare i dispositivi di protezione. Entro venerdì Conte dovrebbe aver concluso gli incontri per poi procedere al nuovo Dpcm nella giornata di sabato.
Coronavirus “Fase 2”
Ma comunque più passa il tempo e più diventa difficile tenere le persone a casa, come dimostrano i numeri delle denunce, che continuano ad essere elevati. E il 4 maggio, la data successiva al ponte della Festa dei lavoratori, potrebbe essere – come anticipato da Agimeg e ripreso successivamente da alcuni siti – quella di un primo, vero ritorno alla simil normalità.
Potrebbero essere allentate, dati permettendo, le misure restrittive per le persone. Ma potrebbe anche essere il periodo per il riavvio dei giochi in Italia. Come per le altre attività, i giochi non ripartiranno tutti allo stesso modo ed anche le aperture riguarderanno inizialmente solo alcune regioni. I primi a ripartire dovrebbero essere Lotto e SuperEnalotto.
Con i tabaccai attivi, riaprire Lotto e SuperEnalotto non comporterebbe delle grandi difficoltà. Per questo, secondo quanto appreso da Agimeg, dopo il ponte del 1° maggio i due concorsi potrebbero essere i primi a vedere la luce. Ovviamente per giocare al Lotto e SuperEnalotto varrebbero le regole del distanziometro sociale e del contingentamento delle entrate in tabaccheria.
Con le stesse regole ad aprire successivamente potrebbero essere le sale scommesse, con divieto di permanenza nella sale ed entrata contingentata a seconda dei terminali a disposizione. Questa apertura è anche in parte legata alla ripresa del campionato ed alla trattativa che sta portando avanti la FIGC, che ha chiesto interventi per poter avere entrate prelevando l’1% dalla raccolta delle scommesse sportive.
Più avanti si potrebbe ricominciare a poter frequentare sale Bingo e e forse le sale slot/vlt (in entrambi i casi previsto l’adattamento delle sale a per mantenere la distanza tra le persone). La “riaccensione” delle slot negli esercizi commerciali come i bar è invece ancora un punto interrogativo. Nei bar si potrebbe poter prendere un caffè, sempre rispettando il distanziometro sociale, ma forse non giocare subito alle slot.
Ma su questo punto bisognerà vedere quali saranno al momento della decisione i dati di contagio e quindi potrebbe essere possibile anche riaccendere qualche macchina in modo da poter garantire la distanza di un metro tra gli avventori. Comunque l’attività dei bar e scollegata da quelle delle imprese di gioco. L’Italia zona rossa è già costata circa un miliardo di euro allo Stato di mancati introiti da sale scommesse, bingo, slot, etc.
Anche per questo il rilancio del settore, tra i pochi a garantire entrate rapide, non viene assolutamente trascurato negli studi di riapertura delle attività a cui sta lavorando il Governo. I soggetti più a rischio, secondo il Comitato scientifico, sarebbero categorie come i camerieri di albergo, gli addetti alle mense ed i parrucchieri. lp/AGIMEG