“Gli stessi Paesi che dicevano sacre le regole della libera circolazione delle merci, oggi dicono sacro violarle per tenersi il materiale medico-sanitario” afferma il parlamentare sardo insieme alla collega. “Per questo riteniamo importante l’impegno della Farnesina, che è riuscita a far arrivare in Italia trenta milioni di mascherine. Come sappiamo, la grande ondata epidemica ha portato all’improvvisa urgenza anche di dispositivi medicali più complessi: un’esplosione della domanda interna che il mercato nazionale non è stato in grado di sorreggere. E poiché la sfida industriale interna ha tempi di cambiamento rapidi ma non istantanei, è diventato necessario reperire nell’immediato i kit sanitari su un mercato internazionale improvvisamente sotto pressione”.
Molte forniture però, regolarmente acquistate, sono state bloccate prima del loro arrivo nel nostro Paese. Per questo motivo, per Cabras e Di Stasio, hanno chiesto che “vengano denunciati in tutte le sedi internazionali competenti i Paesi che si macchieranno della pratica ignobile di requisire presidi sanitari destinati in Italia”.
Nella sua risposta all’interrogazione di Cabras e Di Stasio, il ministro Di Maio ha ricordato come in questo periodo di emergenza la Farnesina sia riuscita a far arrivare in Italia circa 30 milioni di mascherine (22 milioni delle quali dalla Cina) e che altri 180 milioni arriveranno presto, grazie anche alle segnalazioni effettuate dalle ambasciate, dai consolati e dagli uffici del commercio estero. Per questo motivo Cabras e Di Stasio hanno chiesto al ministro Di Maio “di continuare a lavorare negli appositi contesti internazionali per velocizzare lo sdoganamento delle merci e per rendere il più possibile rapido l’arrivo del materiale presso le strutture sanitarie. Sono misure essenziali per rispondere all’accorato appello di tutti coloro che ogni giorno nel nostro Paese sono in prima linea in questa difficile battaglia”.