L’ente inglese ha simulato i tempi di reazione degli automobilisti mentre compiono diverse azioni durante la guida e ha scoperto che utilizzare i sistemi multimediali come Android Auto e Apple CarPlay – i più diffusi – può risultare più distraente e pericoloso che mandare messaggi via smartphone. I test sono stati condotti sia con i comandi vocali che con quelli touch e questi ultimi hanno registrato risultati preoccupanti: con il monitor touch il pilota ha tolto gli occhi dalla strada anche per 16’’.
Ma la sorpresa non è finita: i dati raccolti da IAM Roadsmart dicono che i tempi di reazione aumentano di più del 50% con i sistemi multimediali (via touch), mentre con la guida sotto effetto di alcool la percentuale si fermerebbe al 12% e al 21% se s’è fatto uso di cannabis. Utilizzare le app sarebbe dunque più pericoloso che guidare dopo aver assunto alcool o cannabis: conclusioni, queste, che però hanno sollevato parecchi dubbi nel Regno Unito. Tuttavia le case automobilistiche cercano di rassicurare i propri clienti affermando che gli schermi integrati all’interno delle auto sono basati su alti standard di sicurezza, in quanto sono dotati di app che permettono all’utente di fissare lo schermo per il minor tempo possibile.
Inoltre, la maggior parte delle app sono state integrate con il comando vocale o controllate dal volante. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, esperto in sicurezza stradale, nonchè veterano con esperienza quarantennale nel comparto assicurativo dei sinistri stradali, è di un altro avviso: gli schermi touch screen presenti all’interno delle auto sono estremamente pericolosi.
Per tale ragione, occorrerebbe effettuare degli studi per dimostrare la connessione tra incidenti automobilistici e schermi touch screen e applicare delle restrizioni. Se non si prendono al più presto provvedimenti, la nuova generazione andrà incontro ad un alto rischio di incidenti mortali.