“Abbiamo concordato con FCA ulteriori misure sanitarie rispetto a quelle già avviate prima del blocco generalizzato della produzione, al fine di garantire la massima sicurezza possibile nelle fabbriche e negli uffici nel momento in cui ripartiranno le attività. Si tratta di un accordo analitico, che ha ricevuto anche l’approvazione del virologo Roberto Burioni e che pensiamo possa costituire un esempio utile per tutto il sistema industriale italiano”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, commentando l’accordo siglato fra sindacati e azienda sulle linee guida per contrastare il rischio di contagio da Covid-19.
“Oltre all’implementazione delle azioni già incominciate – spiega Ficco – prima che fosse decretato il lock down, quali ad esempio il mantenimento delle distanze e la concessione del lavoro agile, abbiamo previsto nuove misure, fra cui particolarmente rilevanti sono l’obbligo di dotazione di mascherine all’intero personale e la rilevazione delle temperature prima dell’ingresso in azienda. Ora però il nostro impegno prosegue nelle unità produttive, dove le tutele dovranno essere declinate in concreto tenendo conto delle specificità, con una forte collaborazione fra direzioni aziendali e rappresentanti dei lavoratori”.
“Dobbiamo prepararci alla fase 2 di gestione dell’emergenza Covid-19. Sia che si riprenda il 14 aprile sia che la data venga posposta, la serrata non potrà durare all’infinito e, allorquando le attività riprenderanno, dobbiamo essere pronti a garantire la massima protezione possibile. Le prime produzioni a ripartire in FCA saranno quelle del Ducato in Sevel, della Compass a Melfi e della Fiat 500 elettrica a Mirafiori, nonché alcune lavorazioni degli stabilimenti di meccanica. Possiamo, anzi dobbiamo riuscire a coniugare sicurezza e lavoro, anche in questo frangente così difficile e l’accordo di oggi rappresenta un passo fondamentale, poiché da sempre ciò che accade in ‘Fiat’ rappresenta un punto di riferimento per tutti” conclude Ficco.