Cogliere l’occasione della riapertura post Covid-19 per ripensare il futuro della città: far ripartire i cantieri pubblici, promuovere gare di progettazione internazionali, stimolare il recupero del costruito e, nel contempo, ridurre la burocrazia, semplificare, snellire, coinvolgere.
Il rilancio in sette punti
Sono sette i punti per ripartire, racchiusi nella lettera scritta dai professionisti dell’area tecnica al sindaco di Cagliari e della città Metropolitana Paolo Truzzu. I rappresentati dell’Ordine degli Architetti di Cagliari, del collegio dei Geometri di Cagliari, dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cagliari e dall’Ordine dei Periti Industriali di Cagliari, facendo seguito all’incontro virtuale avvenuto il 20 aprile scorso, hanno sintetizzato gli argomenti che ritengono fondamentali per garantire una ripartenza immediata del settore professionale tecnico nell’area Metropolitana.
Si tratta di un mix tra misure pratiche da adottare nell’immediato e azioni di programmazione per il futuro – spiega Gianni Massa, vicepresidente del Consiglio Nazionale Ingegneri. – Le proposte vogliono rappresentare la volontà delle professioni di collaborare con l’Amministrazione e una forte assunzione di responsabilità dei Tecnici nei confronti delle Istituzioni, perché in una situazione di crisi epocale come quella che stiamo vivendo è necessario in primo luogo agire di concerto, sfruttando canali di collaborazione che saranno la base per la nascita di processi virtuosi e di sviluppo sostenibile. Le azioni ipotizzate vanno nella direzione di un cambio di approccio, divenuto endemico, per il quale tutto è norma e niente è autoregolamentazione. Nelle prime interlocuzioni abbiamo trovato una buona disponibilità, ora ci aspettiamo che tale apertura si trasformi in un’azione amministrativa concreta in grado di agevolare la ripresa.
Questi i sette punti:
1) La città del futuro
Pianificazione, di concerto con le rappresentanze ordinistiche, di un ciclo di concorsi internazionali di idee o di progettazione per ridisegnare o valorizzare i landmark urbani della città di Cagliari e dell’area metropolitana, all’insegna del recupero, della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica. Incentivare la modalità dei Concorsi anche su ambiti di piccola scala perché ogni intervento possa essere un’occasione di qualità progettuale.
2) Recupero del costrutto
Introduzione, negli strumenti urbanistici locali, di previsioni che favoriscano il recupero del costruito con attività di riqualificazione architettonica ed energetica, consentendo alle progettazioni di inserire elementi di innovazione formale in linea con i principi dell’architettura contemporanea; promozione con l’Amministrazione Regionale di un’interlocuzione finalizzata all’introduzione di drastiche semplificazioni per la regolarizzazione di difformità edilizie dell’era analogica, evitando il sistematico ricorso alla doppia conformità per tutte quelle casistiche che non rappresentino significativi abusi volumetrici. Impegno delle risorse per smaltire le pratiche di sanatoria, che bloccano le successive pratiche di riqualificazione.
3) Consulta delle OOPP
Istituzione di un organismo meramente consultivo, al quale aderiscano gli Amministratori, i dirigenti del settore OOPP, Trasporti e Urbanistica, i rappresentanti delle professioni e delle associazioni di categoria, all’interno del quale, annualmente o semestralmente, vengano illustrate e condivise le scelte strategiche per lo sviluppo delle opere pubbliche e la programmazione triennale della città di Cagliari e dell’area metropolitana.
4) Misure per l’immediato
Tempestiva conclusione dell’iter e assegnazione di incarico di tutte le gare di progettazione già completate. Di concerto col Prefetto e col corpo della Polizia Municipale promozione della ripresa delle attività produttive e dei cantieri che garantiscano il rispetto delle misure di protezione, come previste dalle Linee Guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19 marzo 2020 e il Protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro firmato dal Governo e le Parti Sociali in data 14 marzo 2020 e rinnovato il 24 aprile 2020.
5) Semplificazione amministrativa
Accelerazione delle tempistiche di attraversamento delle pratiche edilizie e attività produttive, incrementando le figure tecniche negli organici degli Assessorati competenti e attivazione di uno sportello per la consulenza preventiva alla presentazione delle pratiche. Detto sportello avrebbe maggior efficacia qualora raccogliesse energie e risorse di tutte le istituzioni in campo, ovvero l’Ente Locale, gli Ordini Professionali, le associazioni di categoria, la Camera di Commercio; un luogo fisico ove prevedere figure tecniche, consulenti amministrativi e fiscali, che assistano i professionisti e le imprese nella compilazione e gestione delle pratiche SUAPE.
Previsione di un ciclo di seminari di aggiornamento e confronto, che coinvolgano i tecnici della PA e le rappresentanze delle professioni, con tavoli tecnici di lavoro che costruiscano un lessico comune, individuino misure di semplificazione nella normativa urbanistica e edilizia dell’ente locale, ovvero esitino proposte di modifica della normativa regionale.
6) Osservatorio EEPP
Riattivazione immediata dell’Osservatorio sull’Edilizia Privata di Cagliari, in questa fase convocato telematicamente. L’Osservatorio dovrebbe acquisire maggiore peso amministrativo e definire le linee interpretative delle casistiche più generali, confluendo in atti e circolari dirigenziali che costituiscano supporto e riferimento per le istruttorie dei tecnici interni e i progettisti esterni. Si auspica altresì la creazione di Osservatori anche negli altri centri dell’area metropolitana.
Ricostituzione della Commissione Edilizia, nella quale nominare le migliori professionalità dell’Amministrazione, delle professioni e dell’università, affinché rappresenti un supporto ai tecnici istruttori e ai dirigenti nella gestione delle pratiche più complesse e delicate.
7) Riattivazione degli uffici e accelerazione delle pratiche
Implementazione di una procedura web per la gestione degli appuntamenti con i funzionari della PA, anche in smart working; limitare i controlli delle pratiche più semplici quali SCIA o CILA, concentrando le risorse interne in attività istruttorie correlate a procedimenti più complessi quali PdC o CdS, che garantiscono importanti flussi economici nell’economia locale.
Conclusione del processo di digitalizzazione degli archivi cartacei, delle opere private e pubbliche, per garantire un accesso agli atti più celere e attuabile in remoto.
Creazione di una scheda informatica del fabbricato (sul modello del Fasciolo del Fabbricato della Città di Milano), compilata dai progettisti e integrata dai tecnici della PA, collegata al portale SUAPE, che contenga i dati storici del fabbricato, tutti gli interventi effettuati e la verifica di idoneità statica. Questa consentirebbe all’amministrazione di costruire un archivio informatico a disposizione di tutti e una più celere compilazione delle successive pratiche edilizie.
Concentrazione delle risorse interne sul management dell’opera pubblica e affidamento all’esterno le progettazioni, puntando sulla sinergia pubblico-privato. Anticipazione delle scadenze della normativa nazionale sull’introduzione del BIM nelle opere pubbliche.