La questione resta la medesima, il contagio deve essere contenuto e tutti devono contribuire restando a casa. Una cantilena ormai che sentiamo da tempo; io resto a casa. Un a necessità quella di non far dilagare ulteriormente la pandemia. Il covid-19, che come ci dicono nelle ultime ore, è mutato. Il ceppo cinese sempre essere padre di quello euro-americano, ma non identico. Il nemico invisibile continua il suo viaggio e solo il contenimento è l’arma attualmente in nostro possesso. Dobbiamo resistere fino al vaccino, che attualmente è in fase di sperimentazione.
Il caso di Ossi
La chiusura della caserma di Ossi è un provvedimento di contenimento, necessario perché la compagna di uno dei carabinieri in servizio è risultata positiva. Anche il militare denuncia sintomi riconducibili a Covid-19. Le autorità sanitarie e quelle militari, di comune accordo, hanno deciso di fare il tampone a tutti i carabinieri. I militari attualmente sono stati messi in isolamento.
Tutti restano in attesa di conoscere gli esiti dei tamponi effettuati ai militare. Tutto per cercare di bloccare sul nascere, un possibile focolaio di contagio. L’attenzione resta alta e mentre il trend di questo giorni porta dati in calo, fatti come questo ci fanno capire che l’attenzione deve rimanere alta. In questo momento stiamo convivendo in maniera forzata con questo virus, la parola d’ordine è contenimento.
La sicurezza garantita da militari di altre stazioni
In corso la sanificazione della stazione; a breve si dovrebbe riprendere a operare normalmente. Il distaccamento della compagnia di Sassari resta operativo grazie all’attivazione di una stazione mobile che è stata sistemata di fronte alla abituale sede locale dell’Arma. Al suo interno opereranno temporaneamente militari provenienti da altre stazioni della stessa Compagnia.