Pochi autori, in Italia, sanno trattare l’argomento “crime” come Gianluca Arrighi. I romanzi dello scrittore e giurista capitolino, infatti, non sono un semplice prodotto della creatività e dell’immaginazione letteraria. Nelle sue opere c’è di più: trame intessute di cronaca nera e giudiziaria, che traggono spunto da fatti realmente accaduti. Arrighi, da quasi vent’anni, si relaziona nelle aule di tribunale con il Male nella sua espressione più concreta: omicidi, stupri, violenze. Delitti drammaticamente veri, non costruiti a tavolino per qualche fiction televisiva. Forse è proprio questo il segreto del suo grande successo letterario. Il pubblico apprezza Arrighi non solo per il suo incalzante stile narrativo, ma anche perché sa che le sue storie sono sempre in qualche modo ancorate alla realtà. Vien da consigliare subito la lettura di qualche sua opera, dalla prima raccolta di racconti, Crimina romana, pubblicata nel 2010 e oggi diventata un raro libro cult per i patiti del genere, ai tre romanzi con protagonista l’enigmatico Elia Preziosi, l’investigatore capace di entare nella mente degli assassini (L’inganno della memoria, Il confine dell’ombra e A un passo dalla follia), da Vincolo di sangue, il romanzo verità sull’agghiacciante caso giudiziario di Rosalia Quartararo, a Oltre ogni verità, dove, in una trama nerissima, Arrighi affronta alcune delle tematiche più scottanti e attuali dei nostri giorni. Questa estate, invece, uscirà nelle librerie Intrigo in Costa Verde, il nuovo e appassionante giallo che lo scrittore romano ha deciso di ambientare interamente nella splendida Sardegna.
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