Gentile Onorevole,
Per il settore turistico in generale e per quello alberghiero in particolar modo, i danni derivati dalla pandemia da COVID-19 sono iniziati ancor prima dei decreti che hanno imposto la chiusura delle attività e purtroppo, termineranno realisticamente molto dopo la riapertura delle altre attività produttive.
Nello specifico per la nostra Regione ciò si è tradotto, nei primi mesi dell’anno, in una riduzione dei flussi del business travel e, successivamente, si può identificare la data del 21 febbraio come vero e proprio inizio dello stato di emergenza. In pochi giorni si è registrato un totale blocco delle nuove prenotazioni per l’intera stagione 2020, contemporaneamente si sono completamente svuotate le strutture aperte e sono state cancellate tutte le prenotazioni per i mesi di febbraio, marzo e aprile mentre per quelle relative ai mesi estivi si assiste a un graduale ma costante aumento delle disdette.
L’emergenza COVID 19 sta portando a un forte ridimensionamento della stagione turistica in corso, non c’è alcuna certezza su quando e se partirà, e sono sempre di più le aziende alberghiere che stanno valutando di non aprire i battenti per quest’anno, per l’enorme incognita che si trovano di fronte. Ferma restando la volontà da parte di tutti gli aderenti a Federalberghi di resistere il più possibile.
È difficile al momento comprendere le contrastanti informazioni scientifiche e ipotizzare una strada percorribile tra, medicine sperimentali, immunità di gregge o vaccini (che saranno pronti auspicabilmente non prima dell’inizio del 2021). Senza considerare le dichiarazioni dei più allarmisti, che parlano addirittura di misure di contenimento intermittenti per almeno due anni.
Sono, dunque, due le ipotesi per il futuro cui si trovano davanti le imprese turistiche sarde:
– nella prima, quella più ottimistica, la stagione 2020 appare comunque in gran parte compromessa, si avrà una limitata ripartenza nei mesi di luglio e agosto a esclusivo beneficio del mercato interno e nazionale, con riduzioni dei volumi 2019 che superano in alcuni casi il 70%.(Fonte THrends 2020).
– La seconda ipotesi mostra una lenta ripartenza solo nella tarda primavera del 2021 e la stagione arriverà a pieno a regime forse nel mese di agosto, con il risultato della totale inattività per l’anno 2020 e ricavi azzerati per quasi 18 mesi.
In ogni caso, le misure di distanziamento sociale che dovranno essere obbligatoriamente adottate, comporteranno una totale revisione del modello organizzativo aziendale sino a ora attuato nelle strutture e il conseguente riposizionamento sui mercati obiettivo.
In Sardegna sono attive 12.387 strutture ricettive per un totale di 250.732 posti letto, con una crescita del 14,4% rispetto all’anno precedente, da notare che oltre la metà dei posti letto è offerta dagli esercizi alberghieri (51%). (Rif. Anno 2019 fonte Sired RAS). Gli arrivi nell’ anno 2019 sono stati 3.557.557 che hanno sviluppato 15.841.748 presenze di cui 10.757.606 negli alberghi, 4.056.320 nelle strutture Extra-alberghiere (campeggi agriturismo etc.) e
1.027.822 nei bed and breakfast e negli alloggi privati. (Rif. Anno 2019 fonte Sired RAS) Il 51% degli arrivi e delle presenze è di provenienza straniera il 49% nazionale con un 15% degli arrivi e il 7% delle presenze di sardi. (Rif. Anno 2019 fonte Sired RAS)
Sul fronte occupazionale nel 2018 in Sardegna il 22,5% degli occupati appartenevano al settore ‘Alberghi e ristoranti’, contro il 20,2% della media nazionale (fonte ISTAT). Nel 2019 i rapporti di lavoro attivati in Sardegna per finalità turistiche sono stati 94.021 di cui 78.641, pari all’ 83,6% per i soli alberghi e ristoranti (Fonte ASPAL su dati Sil Sardegna).
A ciò si aggiunga l’analisi dei dati che emergono da una recentissima e ancora inedita ricerca realizzata dal Prof. Giacomo Del Chiappa (DiSea Università di Sassari) per Federalberghi, che ha intervistato un campione di oltre 300 operatori turistici sardi e 600 in tutta Italia. Dalle risposte emerge che per il 72,6% degli operatori il numero delle assunzioni nel 2020, diminuirà (per il 55,2% in maniera drastica e per il 17,4 solo leggermente).
Ciò premesso, appare evidente che sia necessario mantenere in vita le aziende alberghiere e assicurare i livelli occupazionali duramente raggiunti negli anni. È ormai chiaro che senza un adeguato supporto alle imprese, ci si troverà in pochi mesi davanti ad una bomba sociale pronta a esplodere, con decine di migliaia di lavoratori stagionali senza reddito e una filiera diretta dell’ospitalità da oltre 1,5 miliardi (Fonte ASPAL 2020) totalmente cancellata dal PIL sardo.
In questo scenario totalmente incerto, una delle più gravi problematiche per le imprese alberghiere, che si somma ai mancati incassi, sono i costi fissi che dovranno essere comunque sostenuti: voci di bilancio – per esempio gli ammortamenti – che porteranno molte aziende a chiudere in forte perdita il 2020. La conseguenza sarà un significativo peggioramento dei rating bancari, con l’aumento del costo della provvista e una maggiore difficoltà a ottenere ulteriore supporto dal sistema bancario.
L’insieme di questi fattori rischia di compromettere definitivamente la continuità aziendale con il rischio di default di importanti imprenditori locali le cui strutture alberghiere finiranno per ingrossare le aste fallimentari.
Per questo la richiesta della categoria, quanto mai pressante e urgente, è quella di individuare forme di contribuzione alle imprese modulate in funzione delle perdite rilevate, in modo da evitare il default di strutture ricettive che in tutti questi anni hanno consentito alla Sardegna di competere sul mercato internazionale del Turismo.
Federalberghi Sardegna, fatte salve le concorrenti misure assunte dal Governo nazionale o quelle che saranno disposte in futuro dall’Unione Europea, ha identificato quattro linee principali di intervento su cui chiede che la Regione Autonoma della Sardegna intervenga varando una serie di misure eccezionali:
– Supporto alle aziende nell’ottenimento di misure di competenza nazionali e comunitarie
– Supporto immediato alla liquidita delle aziende
– Azioni che contribuiscono alla stabilizzazione e detassazione del lavoro
– Azioni di medio lungo periodo per la sopravvivenza ed il rilancio delle imprese
Nell’ambito della prima linea di intervento individuata (Supporto alle aziende nell’ottenimento di misure di competenza nazionali e comunitarie) si chiede che la Regione:
– solleciti:
a. il Governo, l’ANCI e le Amministrazioni Comunali perché attuino l’esenzione dai tributi
locali IMU, TARI e TASI per le imprese turistiche per l’anno 2020 e la riprogrammazione
di quelle relative al 2021;
b. i Comuni che la abbiano già adottata, a sospendere l’imposta di soggiorno;
– sostenga presso il Governo e nella Conferenza permanente Stato – Regioni, il riconoscimento alle
imprese del settore turismo di un Credito di imposta, calcolato sul calo di fatturato dell’anno
2020 rispetto al 2019;
– Si faccia parte attiva nell’ estensione delle moratorie sui mutui anche con strumenti regionali
per tutto il 2021.
Per quanto riguarda la seconda linea di intervento (Supporto immediato alla liquidità delle
aziende) si chiede:
– L’esenzione dal pagamento di ogni imposta o tassa di competenza regionale per gli anni 2020
e 2021;
– La garanzia della liquidità alle aziende attraverso l’accesso al credito presso il sistema
bancario, con una particolare attenzione a:
o qualità delle garanzie prestate dal Fondo di garanzia delle PMI
o quantificazione delle risorse per ciascuna azienda in funzione dei fabbisogni, sui
parametri di fatturato e di FTE
o tempi certi di istruttoria e comunque non superiori ai 30 giorni dalla richiesta
o estensione della platea dei beneficiari con la rimodulazione dei requisiti bancari di
valutazione,
o ammortamento totale di 120 mesi
o preammortamento di 24 mesi.
o Strumenti specifici e differenziati per micro imprese PMI e Grandi Imprese
– La concessione della dilazione per i debiti in essere con Abbanoa e la sospensione immediata delle azioni di recupero;
– Il pagamento immediato da parte della Regione di ogni spettanza, che si tratti di debiti, contributi e/o finanziamenti pendenti verso le imprese (Es. Bando Destinazione Sardegna T1, T2,T3,etc.);
– Lo slittamento della richiesta del DURC alla fase di rendicontazione dei bandi.
Relativamente alla terza linea (Azioni che contribuiscono alla stabilizzazione e detassazione del lavoro) si chiede:
– L’estensione delle misure già adottate a livello statale per la CIG e FIS e il sostegno ai lavoratori per tutto l’anno 2020;
– La ridefinizione della NASPI o altro strumento regionale a favore dei lavoratori stagionali che non verranno assunti a causa della mancata apertura delle strutture ricettive in conseguenza del COVID-19;
– Gli incentivi alle assunzioni estendendo e potenziando i contributi del Bando Destinazione Sardegna Lavoro ad ogni busta paga del settore turismo degli anni 2020 e 2021.
Infine, sull’ultima linea di intervento, (Azioni di medio lungo periodo per la sopravvivenza ed il rilancio delle imprese):
– In considerazione dell’azzeramento dei ricavi per la stagione 2020, a parziale copertura dei costi fissi che le aziende dovranno comunque sostenere, si propone di concedere un aiuto in conto capitale del 15% della differenza di fatturato derivante tra la media degli ultimi 3 anni e il 2020.
– Per riorganizzare la ripartenza che potrebbe avvenire nella stagione 2020 ma che sicuramente avverrà nel 2021 occorre riorganizzare il nostro prodotto commerciale finanziando un’apposita campagna di comunicazione volta a riposizionare la Sardegna sui mercati nel post COVID-19;
– Nell’ottica di percezione della Sardegna come “destinazione sicura”, occorre prevedere misure di sostegno per l’adeguamento delle strutture alle nuove realtà organizzative mutate in conseguenza del COVID-19 come:
o Sviluppo dell’intelligenza artificiale, degli strumenti e delle reti informatiche aziendali in uso, anche in relazione alla necessità del ricorso al lavoro agile;
o Strumenti di sanificazione specifici a maggior tutela dell’ospite;
o Implementazione e formazione su nuove competenze e protocolli organizzativi.
Al fine di poter armonizzare gli interventi richiesti con i limiti imposti in materia di Aiuti di Stato dalla UE, si rammenta che il 19 marzo scorso la Commissione europea ha adottato la Comunicazione COM
(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno del! ‘economia
nell’attuale emergenza del COVID-19” C(2020) che prevede possano essere concesse misure di aiuto
supplementari.
Il Quadro temporaneo del 19 marzo dispone che possano essere concessi:
1. aiuti in forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali fino a 800 mila
euro ad impresa, svincolati dalla realizzazione di investimenti e senza limitazioni territoriali e
dimensionali;
2. aiuti in forma di garanzia su prestiti che possono finanziare sia investimenti sia capitale
circolante, con regole più favorevoli e snelle rispetto a quelle vigenti modulate, in termini di
vantaggio, sulla base della dimensione d’impresa (GI e PMI) e del margine di rischio del prestito
a seconda della maturità dello stesso;
3. aiuti in forma di prestiti a tasso agevolato, che possono finanziare sia investimenti sia capitale
circolante, con condizioni di applicazione modulate, in termini di vantaggio, sulla base della
dimensione d’impresa e del margine di rischio del prestito a seconda della maturità dello stesso.
In conclusione, per la prima volta nella nostra storia il settore del turismo ha necessità del
supporto pubblico per poter sopravvivere e tutelare i propri collaboratori. È arrivato il momento
che la politica faccia delle scelte mostrando chiare le priorità per la ripresa e lo sviluppo della
Sardegna, orientando le adeguate risorse su un settore, quello turistico, che da sempre trascina
l’economia regionale.
Allo scopo di poter meglio illustrare e definire le misure richieste, FEDERALBERGHI SARDEGNA chiede
di poter essere ammessa al confronto con le competenti commissioni del Consiglio regionale che
provvederanno alla creazione delle misure per il sostegno alle aziende.
Certi di un Suo interesse e impegno in merito, la saluto con cordialità.