A Roma, nella seconda parte del 2019, le quotazioni immobiliari sono diminuite dello 0,7% rispetto al I semestre 2019. In crescita il numero di compravendite nella Capitale che, nel 2019, si sono attestate a 32.759 unità residenziali, con un aumento del 2,0% rispetto al 2018.
Mercato immobiliare Roma: l’analisi di Tecnocasa
La domanda si focalizza prevalentemente sui trilocali, con il 46,5% delle richieste, a seguire i bilocali che compongono il 30,0% della domanda. La disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti è compresa tra 250 e 349mila € nel 24,1% dei casi e tra 170 e 249mila € nel 22,9% dei casi. Rispetto allo scorso semestre, da segnalare un lieve aumento della percentuale di acquirenti con disponibilità superiore a 250mila €.
L’analisi delle compravendite effettuate in città, nel secondo semestre del 2019, evidenzia che l’81,4% degli acquisti ha riguardato l’abitazione principale, mentre nel 18,6% dei casi si è trattato di acquisti per investimento. La tipologia preferita dagli investitori è il bilocale, scelto nel 48% dei casi, a seguire i trilocali, che compongono il 28,7% delle compravendite. Alta la percentuale di acquirenti single, che si attesta al 36,5%, in aumento di 2,4 punti percentuali rispetto al secondo semestre del 2018. Il 63,5% delle compravendite sono state concluse da coppie e coppie con figli.
I tempi di vendita in città si attestano intorno a 106 giorni, in continua diminuzione rispetto ai semestri precedenti e più brevi rispetto alla media delle grandi città italiane che è di 122 giorni.
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Il mercato di Roma dal 1998 e negli ultimi 10 anni
Negli ultimi 10 anni le quotazioni di Roma sono diminuite del 32,3%, con un andamento leggermente peggiore rispetto alla media nazionale, che si attesta al -30,8%. Contrazione più contenuta per le aree centrali della città, che, nello stesso arco temporale, hanno perso il 21,5%; bene anche le macroaree Prati-Francia, Villa Ada-Montesacro e Policlinico-Pietralata, che hanno perso meno del 30%. La macroarea con il peggior andamento è stata Cassia-Torrevecchia che, negli ultimi 10 anni, ha perso il 41,5% del proprio valore.
La situazione cambia se si prende come riferimento il periodo compreso tra il 1998 e il 2019: in questo caso le quotazioni immobiliari di Roma sono aumentate del 54,1%, nonostante il costante ribasso dei prezzi registrato a partire dal 2007.
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Locazione residenziale
Sul mercato delle locazioni si registra una buona domanda, che, nelle aree centrali della città, arriva da professionisti fuori sede e studenti universitari. Nel secondo semestre del 2019 i canoni di locazione a Roma sono in crescita: +0,5% per i monolocali, +0,6% per i bilocali e +0,7% per i trilocali. Il 60,0% degli inquilini ha affittato per scelta, il 24,5% per motivi di lavoro e il 15,5% per motivi di studio. La tipologia più affittata è il bilocale, con il 45,0% delle scelte, e il contratto più utilizzato è quello a canone concordato (61,4%). Ben il 47,6% degli inquilini sono single, mentre nel 52,4% dei casi si tratta di coppie e coppie con figli.
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Trend prezzi Roma
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
-8,4% |
-5,3% |
-3,7% |
-2,4% |
-2,1% |
-1,9% |
-1,6% |
Trend compravendite nella città
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
23.763 |
27.104 |
27.356 |
30.214 |
31.165 |
32.112 |
32.759 |
Variazioni percentuali dei prezzi (II semestre 2019 rispetto al I semestre 2019)
ROMA |
II sem 2019 |
Centro |
-0,8% |
Villa Ada – Monte Sacro |
-0,2% |
Policlinico – Pietralata |
-1,2% |
San Giovanni – Roma Est |
-0,9% |
Roma Sud |
-1,1% |
Monteverde – Aurelio |
-0,9% |
Prati – Francia |
-0,4% |
Cassia – Torrevecchia |
2,1% |
NOTA: i prezzi indicati si riferiscono ai valori medi di compravenduto e non a quelli richiesti dei proprietari. Incorporano, quindi, la trattativa con eventuali ribassi. Le quotazioni si riferiscono a tagli di 80-90 mq. In caso di immobili di metratura inferiore devono essere applicati i correttivi al rialzo. I valori, inoltre, sono riferiti a immobili diversi per vetustà (nuovo e usato) e per tipologia (signorile, medio ed economico). Sottolineiamo, poi, che si tratta di prezzi medi e quindi orientativi. Ogni immobile, per le sue peculiarità e specifiche caratteristiche, potrà quindi discostarsene.