Una settimana fa, in un’accorata lettera all’Italia pubblicata da tutti i quotidiani del Paese, abbiamo lanciato il nostro appello: usciti da questa pandemia dobbiamo ricostruire un mondo nuovo.
Non possiamo permetterci di scoprire, domani, un futuro ancora più indifeso di fronte all’emergenza climatica, inerti davanti a una crisi economica peggiore di quella del 2008. La transizione ecologica è la strada migliore per rilanciare l’occupazione e redistribuire benessere, per creare lavoro e al contempo evitare che nuove crisi dovute al riscaldamento globale si abbattano su di noi.
Un appello da subito firmato da decine di scienziati e che si arricchisce ora dei più grandi nomi del panorama ecologista italiano: Greenpeace, WWF e WWF Young, Legambiente, Terra! e Stop-TTIP si sono aggiunte al gruppo dei promotori, stendendo una lista di sette punti cardine per la transizione. Un elenco, quello degli aderenti, destinato ad allungarsi e che si estenderà presto anche al mondo sindacale, dell’associazionismo e dei comitati.
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La campagna: #RitornoAlFuturo
Oggi, in occasione del Global #DigitalStrike, pubblichiamo i punti della nostra campagna:
- rilanciare l’economia investendo nella riconversione ecologica;
- riaffermare il ruolo pubblico nell’economia;
- realizzare la giustizia climatica e sociale;
- ripensare il sistema agroalimentare;
- tutelare la salute, il territorio e la comunità;
- promuovere la democrazia, l’istruzione e la ricerca;
- costruire l’Europa della riconversione e dei popoli.
Ciascuno dei punti può essere approfondito sul sito ufficiale della campagna (www.ritornoalfuturo.org), dove si trova anche la lista completa degli aderenti. La lettera dei Fridays For Future, intanto, ha superato in pochi giorni le 9000 firme e le adesioni non accennano a rallentare.
Ci troviamo di fronte a due crisi: climatica ed economica – dicono gli attivisti – ma la soluzione è una sola.
Video di lancio della campagna:
Il videomessaggio di Alessandro Gassman di supporto alla campagna: