Quando ci sono troppi interessi in ballo, alla fine non si riesce a trovare la soluzione. Quest’oggi lo scontro è nato tra alcuni club di Serie A e la Lega calcio. Alcune società (non sono ufficiali i nomi) avrebbero chiesto dei chiarimenti sulla possibile ripresa del campionato in merito ai tesserati e al protocollo sanitario. La paura riguarda le possibili conseguenze in caso di una nuova ondata di coronavirus. “L’assunzione del rischio di un fatto non più imprevedibile potrebbe ricadere sul club che si è assunto il rischio di prosecuzione pur in presenza di un rischio incalcolabile”, si legge in una nota.
Stando ad alcune indiscrezioni tra i club firmatari del documento ci sarebbero Genoa e Parma, mentre Fiorentina e Bologna hanno smentito di essere contrarie alla ripresa.
La risposta della Lega, però, non si è fatta attendere e arriva una nota del consiglio di Lega, di cui fanno parte Marotta (Inter), Lotito (Lazio) e Scaroni (Milan) che conferma la volontà di continuare il campionato.
“Il Consiglio di Lega Serie A, riunitosi oggi, ha confermato all’unanimità l’intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza. La ripresa dell’attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2, avverrà in ossequio alle indicazioni di Fifa e Uefa, alle determinazioni della Figc nonché in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori”.
Come in ogni vicenda arriva il terzo attore protagonista, ossia il ministro dello sport Spadafora che non assicura la ripresa degli allenamenti il 4 maggio: “Al momento non do per certo nè la ripresa degli allenamenti il 4 maggio né del campionato”.
Il ministro, intervistato da TG2 post, mette in guarda i club: “Dobbiamo capire – ha aggiunto – se calcio pronto a ripartenza con gli allenamenti, valuterò con molta attenzione ma questo non deve dare illusione che riprendere allenamento vuol dire riprendere campionato“