Noi sindacati dell’ItaIia, Spagna e Germania, riuniti dalla nostra confederazione industriAll Euro- pean Trade Union, di cui io sono il presidente, consideriamo la grande idea europea e il progetto storico deII’Unione europea esposti a un grande rischio. La fiducia nella capacita di azione delle istituzioni europee sta calando drasticamente perché continuano a mancare risposte convincenti e condivise da parte degli Stati membri alla sfida esistenziale rappresentata dalla nuova pandemia virale.
La delusione della gente per la manifesta mancanza di azione nella pid grande crisi sociale ed economica del dopoguerra sta crescendo di giorno in giorno, e questo non rimarrà senza conseguenze negative per la coesione della Comunità europea. Sono proprio le popolazioni dei Paesi e delle regioni particolarmente colpite a chiedere solidarietà e responsabilità condivise, ma ottengono in cambio segnali di comprensione e cooperazione assolutamente carenti e nessuna esperienza si- cura di aiuti concreti in Europa.
In Italia e in Spagna questa discrepanza é ancora pid visibile che negli altri Paesi, anch’essi grave- mente colpiti da COVID-19. Perché, come sapete, l’Italia e la Spagna registrano il più alto numero di persone infette nonché un impressionante numero di decessi. In entrambi i paesi i sistemi sanitari hanno da tempo raggiunto palesemente i limiti delle loro possibilità. Negli ospedali mancano capacita e materiale ausiliario. Tuttavia, gli indumenti protettivi e i disinfettanti sono urgentemente necessari non solo per il sistema sanitario, ma anche per gli addetti alia produzione. Ogni singolo Stato membro sta cercando di ridurre queste strozzature, ma mancano sia una definizione delle priorità a livello europeo che una visione delle urgenze nelle diverse regioni d’Europa.
In realtâ di questo ne risente anche Io sviluppo economico, soprattutto nei Paesi colpiti più duramente dalla pandemia virale. Gli abitanti di questi paesi devono ora sostenere non solo elevati rischi per la salute, ma anche un’enorme vulnerabilità del reddito e dell’occupazione.
In questo contesto, é assolutamente necessaria un’importante azione congiunta nell’Ue, che vada oltre ie misure europee attuali già da Lei annunciate e che, tra l’altro, accogliamo molto favorevolmente. COVID-19 colpisce tutti i paesi, impreparati e senza colpa. II virus non distingue tra le diverse condizioni economiche e finanziarie degli Stati membri. Ma, naturalmente, anche le rispettive possibilità di gestire la crisi sono limitate in questa situazione.
Non abbiamo dimenticato gli sforzi necessari per superare la crisi finanziaria ed economica globale del 2008/2009. E sono stati soprattutto molti lavoratori ad aver pagato un prezzo particolarmente alto. Non va neppure dimenticato come i governi dell’ItaIia e della Spagna abbiano compiuto grandi sforzi dopo la crisi finanziaria per ridurre il rapporto debito/PIL. Senza che la ripresa dalla crisi finanziaria sia riuscita allo stesso modo in tutta Europa, occorrerà ora cercare di contenere ie conseguenze economiche della pandemia.
Considerando tutto ciò, riteniamo errata l’attuale discussione in corso all’interno dell’Ue riguardante forme comuni di misure di protezione finanziaria. Invece di un dibattito abbreviato sul rapporto debito/PIL, l’Europa deve lanciare un segnale di solidarietà e di coesione.
L’UE deve poter essere vissuta come un centro d’azione decisivo e come un nucleo di responsabilità condivisa per tutti i cittadini degli Stati membri. Altrimenti la legittimità politica dell’Ue e delle sue decisioni continueranno ad essere messe fortemente e sempre di più in dubbio da ampie fasce della popolazione. I beneficiari di questa situazione sarebbero e sono già i partiti critici nei confronti dell’Europa, soprattutto in Italia e Spagna.
I nostri sindacati del settore industriale sono convinti fautori dell’idea europea e sono consapevoli dell’importanza del mercato interno per Io sviluppo economico; conosciamo anche I’importanza di una posizione unificata dell’Ue nei confronti delle grandi potenze economiche come gli Stati Uniti e la Cina. Vogliamo una configurazione sociale della globalizzazione e un’affermazione dell’idea europea di equilibrio sociale della concorrenza economica. Vogliamo un’Ue forte per i nostri membri e per tutti i lavoratori delle fabbriche, dei laboratori e degli uffici d’Europa.
L’Europa deve essere qualcosa di più di un insieme di interpretazioni burocratiche dei rapporti di indebitamento; può e deve essere molto di più di un’unione poco ambiziosa di interessi nazionali e dei mercati finanziari. Per noi, l’Europa significa una migliore opportunità di ottenere un futuro prospero che preveda un buon lavoro, uno sviluppo economico, sicurezza sociale e benessere per tutti.
L’attuale crisi sarà decisiva per stabilire la capacita di soddisfare la rivendicazione e ie prospettive appena illustrate.
Per questo motivo forniremo il nostro contributo e faremo quanto rientra nelle nostre possibilità. Ad esempio, con I’iniziativa presa dal sindacato IG BCE in Germania di discutere con le aziende chimico I’espansione della produzione di indumenti protettivi e disinfettanti per l’Italia e la Spagna. Un altro esempio è lo stretto coordinamento realizzato tra i sindacati che è sfociato in una richiesta di una politica di solidarietà negli Stati membri e neII’UE che avvenga insieme alla nostra Confederazione europea dei sindacati IndustriAll.
Gent.ma Presidente,
in questa situazione particolare e in considerazione della drammatica situazione negli Stati mem- bri particolarmente colpiti, ci aspettiamo dalla Commissione Ue:
- un impegno serio a favore dei valori della Comunità e una solidarietà organizzata tra tutti gli Stati
E vergognoso ed estremamente dannoso per I’accettazione deII’UE da parte dei media se sono i paesi extracomunitari ad inviare aiuti e medici – e resta irrisolta la questione: come mai noi all’interno della Comunità europea non riusciamo a fare altrettanto?
- un chiaro orientamento in base alle necessita e all’urgenza e una fornitura coordinata all’interno deII’Ue di attrezzature mediche e indumenti
- nessuna sanzione alle imprese per i ritardi di consegna se la produzione si ferma a causa diuna pandemia e come conseguenza di prescrizioni governative e una garanzia di manteni- mento dei contratti una volta che é stata superata la crisi del Covid-19.
- un programma di politica industriale per un riavvio in tutta Europa dopo la Dobbiamoora garantire ie basi di politica industriale per il lavoro e la crescita, in modo da non perdere quote di mercato e opportunitâ future dopo la crisi. Lo sosterremo a breve con ie corrispon- denti proposte dettagliate di industriAll Europe.
- un aiuto d’emergenza sotto forma di una politica fiscale che si differenzi nettamente dauna strategia di austeritâ obsoleta e non la In questo modo, infatti, si trascurereb- bero e si metterebbero a repentaglio ie basi economiche della prosperitâ nazionale. Nel di- battito su questo tema, gli Eurobond sono emersi come nuovi strumenti adeguati.
Altri firmatari della lettera sono
Per IndustriALL Global
Jorg Hofmann, Prasident IG Metall, Prasident IndustriAll Global
Per i sindacati italiani deII’industria
Federazione Italiana Lavoratori Chimici Tessile Energia Manifatture (CGIL FILCTEM) Marco Falcinelli, Generalsekretar
Federazione Impiegati Operai Metallurgici (CGIL FIOM) Francesca Re David, Generalsekretarin
Federazione Lavoratori Energia Moda Chimica e Affini (FEMCA CISL) Nora Garofalo, Generalsekretarin
Federazione Italiana Metalmeccanici (FIM-CISL) Marco Bentivogli, Generalsekretar
Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici (UIL M) Rocco Palombella, Generalsekretar
Unione Italiana Lavoratori Tessile, Energia, Chimica (UIL TEC) Paolo Pirani, Generalsekretar
Per i sindacati spagnoli dell’industria
Federacién de Servicios a la Ciudadania de CCOO (CC.OO FSC) Jose Francisco Fernandez Rodriguez, Generalsekretar
industria CCOO (CC.OO industria)
Agustin Martin Martinez, Generalsekretar
ELA industria eta eraikuntza (ELA) Unai Martinez, Generalsekretar
Federacién de Industria, Construccion y Agro (FICA UGT) Pedro Luis Hojas Cancho, Generalsekretar
FI – UNION SINDICAL OBRERA (FI USO)
Pedro Ayllon (Member) GS