La notizia dell’acquisto di mascherine da parte della Regione a un prezzo triplo rispetto a quello pagato per gli stessi dispositivi di protezione personale dall’AOU di Sassari, denunciata da Il Fattoquotidiano.it, non è l’unica spesa effettuata dalla Direzione regionale della protezione civile che appare poco cristallina e portatrice di dubbi. A leggere i dettagli delle spese decise dal Direttore generale della Protezione civile, l’ingegner Belloi, infatti, non è affatto chiaro quali siano gli indicatori, i pareri tecnici e le valutazioni alla base degli acquisti effettuati finora. È sufficiente una lettura veloce della “lista delle spesa” per rendersi conto che la Protezione civile è andata a tentoni, senza tenere conto dei fabbisogni reali della sanità regionale, e senza alcun tipo di programmazione. Per questo chiediamo al Presidente Solinas e al Direttore Belloi di chiarire con urgenza come sono stati spesi i 35 milioni di euro destinati agli acquisti per far fronte all’emergenza sanitaria e di poter conoscere con urgenza l’importo residuo del fondo di contabilità speciale, già gravemente intaccato da acquisti discutibili.
Queste le richieste al centro di un’interrogazione del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa (primo firmatario) che, sostenuto dai colleghi del M5S Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas, ha chiesto la massima trasparenza su tutte le spese effettuate dalla Regione, entrando nel dettaglio:
La protezione civile – sottolinea Ciusa – non ha acquistato soltanto mascherine per cifre milionarie senza preoccuparsi di ricercare il miglior prezzo sul mercato ma ha comprato anche 120 ventilatori polmonari per oltre 750mila euro, 40 litri di igienizzante per le mani, 2.500 batterie per l’alimentazione dei termometri, 200 pettorine. Ciò che più stupisce è che il numero dei dispositivi di protezione acquistati, talvolta per costi eccessivi, con grande probabilità non sarà sufficiente a coprire i fabbisogni della macchina sanitaria in prima linea nella lotta al Covid: addirittura risulta che siano state acquistate soltanto 250 tute di protezione personale dall’inizio dell’emergenza a oggi. Per questo – conclude Ciusa – ci chiediamo e pretendiamo di sapere quali sono le valutazioni alla base di queste spese apparentemente poco oculate e disorganizzate che potrebbero, nei mesi a venire, rivelarsi frutto di una gestione del tutto fallimentare.