“In Sardegna aperture graduali per tornare alla normalità. Ci attendevamo un Dpcm più ampio nella riapertura di alcune attività e alcuni settori del Paese. In verità il testo lascia intravvedere un’efficacia e un’incisività solo laddove esistono grandi attività industriali e quindi nella parte settentrionale del Paese”.
Il fatto
Il Dpcm, che regola la Fase 2, ha lasciato l’amaro in bocca a molti imprenditori. I provvedimenti presi sembrano favorire le grandi attività industriali lasciando indietro i piccoli imprenditori. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas collegato in videoconferenza con i giornalisti. Restano chiusi, ha fatto presente, “ampi settori dell’economia trainante del Meridione e delle Isole fatti di micro e piccole imprese”.
Da qui, per Solinas, nasce la necessità di adottare un’ordinanza nelle prossime 48-72 ore che, pur mantenendo la salvaguardia della salute dei cittadini, consenta in Sardegna aperture graduali per tornare a una nuova normalità. Solinas ha fatto riferimento alla cantieristica nautica, alle attività artigianali e commerciali, alle seconde case e alle grandi opere in generale.
Due passaggi verso le riaperture
I passaggi necessari per garantire a un maggior numero di attività di riaprire sono due.
“Un primo – ha spiegato – con le associazioni di categoria per verificare la capacità del sistema di poter garantire quelle misure di sicurezza indispensabili alla riapertura, quindi uso dei dpi, sistemi areazione, accessi a norma in base alla dimensione del negozio: siamo al lavoro con loro e il comitato scientifico per l’elaborazione di linee guida per garantire la sicurezza”.
Il secondo step riguarda invece una serie di verifiche con il governo e con il prefetto sulla “possibilità di garantire tutte le deroghe necessarie alle condizioni particolari della Sardegna“.
La Sardegna esercita la propria autonomia
“INTENDO ESERCITARE PREROGATIVE AUTONOMIA” – “Siamo Regione autonoma con competenze particolari in determinati settori, vogliamo esercitare tutta l’Autonomia possibile, ma lo vogliamo fare in modo prudente”.
L’ordinanza del governatore, in virtù dello Statuto speciale, consentirà la ripartenza in deroga a quanto stabilito dall’ultimo Dpcm del governo. La nuova ordinanza, ha ribadito, dovrà prevedere “un’apertura di tutte quelle attività come le manutenzioni, la nautica, l’edilizia, le seconde case e i cantieri che possano garantire condizioni di sicurezza”. Poi, “progressivamente, occorre ricomprendere attività come quelle dei centri estetici e dei parrucchieri“.
Molto triste è, in una situazione così grave per tutti, ascoltare ancora discorsi sull’Italia del sud e quella del nord. Le difficoltà mettono in evidenza tutte quelle questioni mai seriamente risolte. L’economia del paese non è solo quella legata alla grande industria.