Equipaggi delle autoambulanze del 118 ridotti in piena emergenza. È difficile persino crederci, e invece è quanto accaduto in Sardegna in piena emergenza sanitaria da Covid-19. In questi giorni in cui i soccorritori delle autoambulanze stanno facendo grandi sacrifici, per rispondere alle numerose richieste di aiuto, l’assessore regionale alla Sanità Nieddu provvede d’urgenza a tagliare di un terzo il numero standard dei componenti di ciascun equipaggio. Ciò significa che, a bordo delle ambulanze, anziché almeno un autista soccorritore e due soccorritori, viaggeranno soltanto un autista soccorritore e un secondo soccorritore. Saranno quindi soltanto in due. Il motivo? Perché la nostra Regione non dispone di un numero sufficiente di dispositivi di sicurezza personale per poter permettere ai soccorritori, volontari e non, di operare in totale sicurezza. Un provvedimento assurdo in un momento critico come quello che stiamo vivendo – denuncia il consigliere regionale del M5S, Michele Ciusa. – Non è tollerabile che le autoambulanze sarde operino a ranghi ridotti proprio quando il servizio dovrebbe essere potenziato per far fronte al numero elevato di chiamate e alle lunghe operazioni di vestizione degli operatori e di sanificazione dei mezzi.
Questo l’intervento del consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, primo firmatario di una mozione (sottoscritta dai consiglieri del M5S D. Manca, R. Li Gioi, A. Solinas) che impegna il Presidente della Regione e la Giunta a provvedere a mettere in campo tutte le misure necessarie per garantire ai soccorritori sardi di poter operare in assoluta sicurezza e allo stesso tempo garantire agli utenti un servizio efficiente e tempestivo.
Con la delibera n. 13/22 del 17 marzo scorso, la giunta ha modificato lo schema di convenzione (attualmente adottato in via transitoria) per lo svolgimento delle attività di soccorso territoriale da parte delle associazioni di volontariato e cooperative sociali Onlus e ritenuto di dover ridurre il numero dei soccorritori che compongono le équipe per “ridurre al minimo il numero degli operatori a potenziale rischio”. Mi chiedo come possa una Regione garantire il massimo impegno per far fronte all’emergenza riducendo le forze in campo. La Regione ha il dovere di garantire a tutti i cittadini un servizio attivo e sempre disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se davvero l’intento della Regione è quello di ridurre il rischio degli operatori è necessario che questi siano in numero congruo e pronti a mettere in atto tutte le delicatissime operazioni loro richieste con serenità, senza fretta e senza stress da sovraccarico di lavoro. L’assessore Nieddu valuti attentamente anche questi potenziali rischi.