Dalla targa del veicolo i poliziotti sono risaliti all’intestataria, E.T., 36 enne e residente in un paese del circondario. La donna, interrogata poi dagli agenti, ha raccontato di soffrire di una grave allergia alimentare e che quella sera aveva ingerito accidentalmente del cibo che le aveva provocato una grave reazione e che per quello il convivente, A.P. di anni 34, aveva dovuto prendere la sua macchina e recarsi a Carbonia in emergenza, per reperirle il farmaco antistaminico necessario a superare una crisi respiratoria.
In casa non conservava neanche una confezione per le emergenze, perciò era necessario recarsi nella farmacia del centro di Carbonia, notoriamente aperta tutti i giorni fino a tarda sera. Il compagno, a sua volta, per giustificare la presenza del veicolo in zona completamente diversa da quella dove si trova quella farmacia, ha raccontato agli agenti, attestandolo nel modulo di autocertificazione, di averla trovata chiusa e di aver acquistato il farmaco in altra farmacia, di cui però non era in grado neanche di mostrare lo scontrino, giustificandosi di non essersi fermato al controllo perché, preso dalla situazione di emergenza, non si era accorto della presenza della Volante.
Insospettiti dalle numerose incongruenze del racconto, gli agenti del Commissariato hanno svolto quindi le opportune verifiche, anche presso le farmacie indicate dall’uomo, non trovando, all’esito degli accertamenti, alcun riscontro circa quanto riferito da entrambi.
Il tentativo maldestro di coprire una uscita non giustificata dall’abitazione è quindi costato alla coppia non solo una sanzione amministrativa per aver violato le disposizioni sulle misure di contenimento COVID-19, ma anche la denuncia per le false dichiarazioni rese agli agenti. Inoltre, l’uomo è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria anche per non essersi fermato all’alt dei poliziotti.