“Il vero obiettivo per Alghero non è avere due ospedali ma poter contare su servizi sanitari efficienti, ben integrati tra di loro, funzionali, provvisti delle più moderne tecnologie e capaci di dare le risposte che i cittadini giustamente si attendono. Quella che ho sempre sostenuto e che ho ribadito anche nei giorni scorsi è un’idea, un’ipotesi da cui partire ma si possono avviare anche altri tipi di ragionamenti. Una cosa a mio parere è certa: ristrutturare i due esistenti non solo costerebbe tanto, se non di più, ma, cosa più importante, non produrrebbe il risultato a cui tutti aspiriamo: avere una sanità algherese che funziona perfettamente.”
È quanto dichiara il consigliere regionale del gruppo Cambiamo! UDC Antonello Peru che precisa la sua posizione sul futuro delle strutture sanitarie algheresi.
“Voglio prima di tutto ringraziare il Dott. Spano del Comitato dell’Ospedale Marino per i toni costruttivi del suo intervento. Ho apprezzato molto il fatto che nelle sue parole trasparisse la necessità di individuare la soluzione migliore senza dover per forza ricercare inutili polemiche o contrapposizioni. E dunque colgo questa occasione per spiegare meglio il mio pensiero.
Voglio prima di tutto dire che io non sono contro il Marino ma per una sanità migliore per gli algheresi. Ho espresso più di un dubbio sul fatto che sia meglio ristrutturare due ospedali piuttosto che realizzarne uno nuovo. Il costo per le ristrutturazioni sarebbe sicuramente più alto ma sarebbero più alti anche i costi di gestione perché sarebbe tutto raddoppiato. Solo per fare un esempio: le spese energetiche sarebbero doppie ma lo stesso discorso vale per tutti gli altri costi fissi funzionali alla struttura.
Un ospedale efficiente deve avere tutte le condizioni per poter disporre di tutti gli strumenti migliori e più innovativi. L’ammodernamento tecnologico è possibile realizzarlo in maniera più adeguata in una struttura nuova.
Ma c’è un discorso anche di funzionalità, pensiamo a quanto può essere fondamentale avere tutto in un’unica struttura, avere ad esempio i reparti chirurgici in connessione tra di loro nello stesso ospedale dove è presente la rianimazione, così come la parte medica e diagnostica tutti dialoganti e funzionali per chi opera nella sanità perché non sarebbe costretto a doversi spostare da una struttura ad un’altra per raggiungere un altro reparto. E ovviamente più efficiente anche per gli stessi cittadini.
Ho poi parlato della possibilità di coinvolgere i privati, sfruttando le opportunità legate alla posizione del Marino. A mio parere in questo modo potremmo anche velocizzare molto i tempi per la costruzione di un nuovo ospedale. Si tratta però solo di un’ipotesi ma ovviamente c’è tutto lo spazio per pensare anche a soluzioni di tipo diverso. La base di partenza a mio parere rimane sempre la stessa: qualsiasi tipo di ristrutturazione del Marino non gli garantirebbe quell’efficienza di cui Alghero ha bisogno perché una struttura sanitaria per funzionare non può e non deve espandersi in verticale ma ha necessità di altri spazi. Rischiamo di spendere tantissime risorse e di non riuscire ad ottenere il risultato che vogliamo raggiungere. Per non parlare poi dei tempi per completare le ristrutturazioni.
E allora si ritorna a quanto ho proposto e ribadito più volte: realizziamo una struttura totalmente nuova, moderna, tecnologicamente avanzata, nella quale possiamo inserire ed integrare tutti i servizi sanitari che possano finalmente offrire livelli di assistenza in linea con quanto giustamente si attendono i cittadini di Alghero. Scelgano il Sindaco e il Consiglio Comunale dove realizzarlo e decidano anche come coinvolgere i privati ma solo per avere un valore aggiunto dal loro intervento. La posizione favorevole del Marino consente di avere un’opportunità in più che altre città non possono avere e credo che si debba semplicemente valutare se sia il caso di sfruttare questo vantaggio. Io credo che la strada da seguire possa essere questa, sia per gli obiettivi di efficienza che possono essere raggiunti che per i tempi di realizzazione e infine anche per quanto riguarda i costi da sostenere. Ho solo un obiettivo il bene di tutti.”