“Sospensione della delibera regionale che riduce le tariffe ai centri di riabilitazione sardi, stop a ritardi e attese per le pratiche delle commissioni ciechi e invalidità civile, immediata soluzione per il ritiro in sicurezza dei presidi da parte dei pazienti diabetici. Sono le tre richieste che ho formulato nell’ultima riunione della commissione sanità e sulle quali sono stati assunti precisi impegni dall’assessorato regionale alla sanità.” Così il consigliere regionale del gruppo Cambiamo! UDC Antonello Peru che ha sollecitato una rapida soluzione alle tre diverse problematiche già segnalate anche in precedenti sedute della commissione. Ma andiamo con ordine: per quanto riguarda la questione dei centri di riabilitazione l’aumento delle tariffe aveva provocato non poche perplessità e proteste da parte non solo dei rappresentanti dei centri ma anche delle famiglie delle persone assistite.
“Nel mio intervento – afferma il consigliere di Cambiamo! – ho voluto prima di tutto ribadire quanto siano importanti i centri di riabilitazione in Sardegna. Svolgono un’attività preziosa e insostituibile in un settore delicatissimo e si rivolgono a pazienti con patologie che meritano un’attenzione particolare. Ho chiesto quindi la sospensione della delibera che aveva previsto una riduzione delle tariffe per le prestazioni rese dai centri e contemporaneamente ho sollecitato l’attivazione di un tavolo tecnico per discutere l’ammontare delle nuove tariffe. Non dobbiamo equiparare le tariffe sarde a quelle delle altre regioni ma dobbiamo effettuare delle valutazioni sul tipo di prestazione e sulla qualità delle stesse che in Sardegna mi risulta essere di alto livello. Devo dire che con soddisfazione ho accolto la decisione dell’assessore di venire incontro a quanto da me richiesto e di sospendere immediatamente la delibera che aveva previsto l’aumento delle tariffe, annunciando anche l’intenzione di attivare il tavolo tecnico per la rideterminazione delle stesse.
Ed una soluzione immediata è diventata oramai indispensabile per tutti quei cittadini del nord Sardegna che attendono un pronunciamento da parte delle commissioni ciechi e invalidità civili. Sono sempre di più le segnalazioni che ricevo da persone che hanno inoltrato domanda e non hanno ricevuto risposta. Se prima dell’emergenza coronavirus c’era forte preoccupazione per il numero di pratiche arretrate ora con l’ulteriore blocco determinato dal Covid 19 il problema ha assunto dimensioni ancora più gravi. Avevo proposto di snellire ulteriormente in questa fase la gestione delle pratiche, almeno per le patologie più gravi, evitando le visite specialistiche in tutti quei casi nei quali era presente una certificazione medica rilasciata da medici specialisti. A questo punto non rimane che far seguire dalle parole i fatti. La situazione delle numerose persone che hanno effettuato richiesta alle due commissioni non può accettare ulteriori ritardi.
E infine per quanto riguarda i pazienti diabetici era stata richiesta una semplificazione del ritiro dei presidi proponendo tre diverse alternative tutte originate dalla necessità di limitare il più possibile gli spostamenti dei pazienti ma anche di effettuare il ritiro con le massime condizioni di sicurezza possibile. Questo potrebbe essere effettuato estendendo la modalità DPC (Distribuzione Per Conto) già attiva ed operativa e dunque il ritiro nelle farmacie private e convenzionate distribuite in maniera organizza su tutto il territorio regionale, in alternativa cercando di attivare in tutte le aziende socio-sanitarie la modalità del ritiro tramite appuntamento.
C’è poi l’esigenza e la necessità di attivare in tutti i servizi diabetologici della Sardegna la Televisita e la Teleassistenza, riconoscendola come prestazione sanitaria, così come avviene in altre regioni italiane come la Toscana. Con questa modalità ci sarebbero indubbie ricadute positive non solo sulla qualità dell’assistenza ai pazienti ma anche dal punto di vista del risparmio economico per le casse della regione. Allo stesso tempo ho chiesto di fare i necessari passi in avanti nell’utilizzo delle migliori tecnologie e di tutti i dispositivi, sensori e sistemi di monitoraggio di ultima generazione che in questo momento ai pazienti sardi sono quasi del tutto preclusi.”