Tra i comuni dell’Oristanese rientrano le “nuove aree svantaggiate” dei comuni di Baratili San Pietro, Milis, Mogoro, Nurachi, Oristano, San Nicolò d’Arcidano, Solarussa, Terralba, Zeddiani.
L’inserimento nell’elenco delle “zone svantaggiate” di questi comuni consente alle aziende agricole di questi territori di beneficiare delle previste misure di sostegno finanziario in favore del comparto agricolo.
Finalmente le continue rivendicazioni formulate, da oltre un decennio, vengono accolte e si riescono a sanare le incongruenze presenti nei precedenti piani. Il Consigliere Emanuele Cera esprime la sua personale soddisfazione per il risultato conseguito per i nove comuni dell’oristanese e in particolar modo per le lotte personalmente condotte, per i comuni di San Nicolò d’Arcidano e di
Terralba.
Le numerose sollecitazioni rivolte nel corso del tempo all’Assessorato dell’Agricoltura consentono oggi alle imprese agricole dei nove comuni della provincia di Oristano, di poter partecipare da subito al nuovo bando del 2020 della misura 13 del Piano di Sviluppo Rurale, la cui scadenza è prevista per il prossimo 15 maggio p.v. Tutte le imprese agricole di questi 9 comuni sono invitate ad affrettarsi per presentare la propria domanda di accesso al entro l’imminente scadenza.
“Intendo esprimere il mio personale plauso all’Assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia” prosegue il consigliere regionale Emanuele Cera, per aver saputo raccogliere il fabbisogno rappresentato dal territorio e per aver” saputo correttamente imprimere questo importante cambio di marcia che consentirà agli agricoltori di questi nove comuni” di poter beneficiare finalmente degli aiuti finanziari a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici fino ad oggi negati.
Mentre spiace constatare che, nonostante il grosso impegno profuso per perorare la causa del territorio di Uras, ci si è dovuti arrendere di fronte ai limiti oggettivi stabiliti dal Ministero e della UE e che hanno impedito l’inserimento nell’elenco delle zone svantaggiate.
Ricordiamo tutti il disastro ambientale dovuto all’alluvione del novembre del 2013, con gli ingenti danni causati al paese e al sistema produttivo agropastorale.
Il costante rischio idraulico determinato dalla presenza del rio Mogoro, determina limitazioni enormi che non possono non essere considerate, benché il territorio usufruisca del sistema irriguo.
Adesso conclude il Consigliere Emanuele Cera ritengo che l’Assessora debba chiedere la nuova apertura di un confronto con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per una ulteriore nota di aggiornamento delle Zone Svantaggiate. Difatti tutti i dati socioeconomici utilizzati per l’attuale perimetrazione delle zone svantaggiate non rappresentano più la “fotografia del territorio”, perché antecedenti alla emergenza sanitaria da Covid-19. La Regione deve chiamare lo Stato e l’Unione Europea a riconoscere la situazione nuova emergenziale e considerare “zona svantaggiata a tutta la Sardegna”.