Il ddl parla di cassa integrazione in deroga, salva-famiglie e aiuti alle categorie non considerate nel Cura Italia. Cassa integrazione in deroga e salva-famiglie sono approvati, anche se l’attuazione di questi presenta non poche difficoltà.
La terza voce del disegno di legge salva-imprese, parte da una base di 100 mln, e arriverà in Consiglio regionale questa settimana. L’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino ci ha tenuto ad informare che si stanno prendendo tutti i provvedimenti economici per fronteggiare la crisi causata dal Covid-19. Anche Solinas, in conferenza stampa, ha parlato di leggi che possano far respirare l’economia sarda. Ovviamente nel rispetto di quanto accadrà a livello nazione ed europeo.
La regione sta anche lavorando sul fronte cassa integrazione in deroga. A partire da domani dovrebbero arrivare i primi bonifici. L’Inps ha disposto pagamenti per 126 domande che corrispondono a 277 beneficiari. Complessivamente sono 13mila le aziende che hanno fatto istanza di Cig in deroga, e 26mila la platea di interessati.
Le imprese
Arriva il salva imprese. La giunta di Solinas sta lavorando per le imprese e per consentire la ripresa economica. Fasolino parla della necessità di dare liquidità alle imprese. L’accordo Regione-Banca europea degli investimenti (Bei) già ratificato con una delibera dell’esecutivo e illustrato oggi in quinta commissione dall’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino.
“Dare liquidità alle attività produttive per consentire loro di rialzarsi dopo questi mesi terribili”.
Le imprese in difficoltà potranno accedere al credito, con la possibilità di richiedere fino a 800mila euro a tasso zero.
“Chi chiederà di più, fino a un massimo di 5 milioni di euro, potrà comunque avere condizioni favorevoli – ha precisato l’esponente della Giunta Solinas – i prestiti avranno 24 mesi di preammortamento e il capitale potrà essere restituito in 15 anni. Tutto questo grazie a un fondo di 200 milioni di euro finanziato da Regione e Bei in parti eguali”.
Il ddl
Ora ci si concentrerà sul disegno di legge indirizzato a garantire la copertura di una serie di categorie non comprese nel Cura Italia, per esempio colf, badanti e stagionali, e a fornire incentivi alle aziende per le assunzioni. Ma dalla Regione informano che non arriverà nessuno stanziamento a fondo perduto, misura chiesta a gran voce dalle opposizioni. Prevedere un contributo a fondo perduto per le 113mila imprese isolane, peserebbe sul bilancio della Regione per circa un miliardo di euro. Somme che al momento non sarebbero sostenibili.