“Le difficoltà finanziarie della multinazionale tedesca non possono essere pagate dai lavoratori del sito ternano, che in questi anni hanno già pagato un prezzo altissimo in termini occupazionali e sociali. Vorremmo ricordare ai responsabili di Thyssenkrupp che AST Terni, con i suoi attuali 2.350 addetti, ha già dimostrato, dopo la passata ristrutturazione aziendale e con l’attuale gestione, di essere un centro di eccellenza a livello europeo nella produzione di acciaio inox e di rappresentare un business profittevole chiudendo, a partire dal 2016, sempre con bilanci positivi, con oltre 200 milioni di utili complessivi dal 2016 al 2019, andando a ripianare anche i debiti della multinazionale”.
Lo dichiara Guglielmo Gambardella, Coordinatore nazionale UILM del settore siderurgico.
“Il Governo intervenga sui vertici della multinazionale tedesca – conclude – per assicurarsi che eventuali iniziative future di partnership o di vendita siano finalizzate a una valorizzazione del sito ternano, che rappresenta un asset strategico per il sistema manifatturiero del nostro Paese e per l’economia umbra”.