Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, che a nome della Federazione Sindacale di Polizia ha scritto al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per denunciare un’abnorme discriminazione che potrebbe venirsi a creare per gli operatori in divisa in tema di permessi retribuiti per assistenza ai disabili previsti dalla L. 104/1992. Il numero di tali permessi, infatti, con il decreto 18/2020 relativo a misure emergenziali emesse a causa del Covi 19, è stato aumentato di 12 giorni per i mesi di marzo e aprile per tutte le categorie, ma con espressa limitazione, al comma 2-bis dell’art. 24, nei confronti di poliziotti, carabinieri, finanzieri, penitenziari, vigli del fuoco, militari e poliziotti locali.
“Come è noto – aggiunge Mazzetti – il Governo ha in preparazione un nuovo Decreto in cui con ogni probabilità saranno rinnovate tutte le misure emergenziali del CuraItalia, tra cui proprio i 12 giorni di permesso in più di cui usufruire per assistere i familiari disabili nel bimestre maggio-giugno. E noi, visto ciò che è stato vergognosamente previsto nel Decreto precedente in danno dei familiari del personale in divisa, ora lanciamo un monito perché non vorremmo mai che si perpetuasse l’inaccettabile, orribile, vergognosa situazione di vedere che i disabili appartenenti alle famiglie dei poliziotti, più esposti che mai a tutti i rischi legati a questa emergenza, vengano considerati persone di serie B”.