L’edizione speciale 2020, completamente riorganizzata nei contenuti e nelle modalità, si svolgerà dall’8 al 19 giugno 2020, dalle ore 9.00 alle ore 11.00; sarà completamente gratuito e al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Parleremo ad esempio di giornalismo, di medicina di precisione, di quantum computing, di intelligenza artificiale, di biometria e di tanto altro ancora! Maggiori informazioni e iscrizioni su https://eventi.unibo.it/ragazze-digitali-2020.
Il nostro paese sta vivendo un’emergenza tanto grave quanto importante e sta riscoprendo i grandi vantaggi connessi all’uso delle tecnologie digitali. Ma l’informatica non è solo l’infrastruttura tramite la quale certi processi ora vengono realizzati. È la scienza che offre un contributo imprescindibile in ogni campo del fare e del sapere.
Si consideri che l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nel 2019 ha pubblicato Skills Outlook Scoreboard (https://www.oecd.org/italy/Skills-Outlook-Italy-IT.pdf), un documento che fotografa le competenze digitali dei cittadini di 29 Paesi: la fotografia è impietosa.
Non solo la popolazione italiana non possiede le competenze di base necessarie per prosperare in un mondo digitale, sia nella società che sul posto di lavoro, ma siamo anche impreparati ad affrontare nel futuro le sfide della digitalizzazione. E possedere le competenze digitali è fondamentale per garantire alle persone di adattarsi con maggiori probabilità ai vari cambiamenti che il digitale comporta anche negli ambienti lavorativi. Quello dell’Italia è il terzo peggior risultato tra i paesi esaminati.
Tradotto: dobbiamo lavorare molto e presto se vogliamo sopravvivere e magari anche prosperare. E siccome ad essere più lontane dal mondo informatico attualmente sono le donne, servono azioni per portare alla loro attenzione cosa vuol dire studiare informatica, lavorare nell’informatica, essere informatici. Non avrebbe senso impegnarsi per rendere digitale solo metà dell’Italia. E non è questione di quote rosa: serve merito proprio e non obbligo di legge.