Il Comune di Cabras è fra i 28 primi piccoli e medi Comuni a forte vocazione turistica, firmatari di un appello rivolto al Governo.
“Siamo fieri di poter far parte dell’iniziativa – dichiara il Sindaco Abis -. La volontà di costruire una rete è alla base della concreta possibilità di avere risposte concrete da parte degli interlocutori istituzionali.
Cabras è un comune turistico e come tutti i comuni turistici ha bisogno di aiuto. Ognuno nella sua peculiarità. Siamo dinnanzi a una partita che non sapremo come andrà. Possiamo lavorare tutti per una ipotesi di buona riuscita”.
“Siamo piccole patrie della qualità e dell’accoglienza per un turismo più consapevole” – scrivono nella petizione i 28 Sindaci – Non lasciateci soli. A rischio è anche la cura del nostro straordinario patrimonio artistico, culturale, monumentale, architettonico, che è patrimonio di tutta Italia”.
L’appello è tuttora aperto e il numero di firmatari è in aumento.
Le richieste al Governo.
Tra le altre, al Governo si chiede “l’istituzione di un fondo per tutte le città turistiche, che copra, almeno in parte, la riduzione delle entrate direttamente connesse con il turismo”.
Si chiede “di poter attingere, se disponibile, non solo all’avanzo di amministrazione di parte libera e destinata, ma anche a quello vincolato per affrontare con tutti gli strumenti la crisi in atto”.
Si ritiene inoltre necessaria “la semplificazione delle procedure per gli investimenti locali” e “l’abbattimento dei costi della Tari per i comuni turistici, potendone così apprezzare la riduzione già nella bollettazione 2020”.
Anche risorse per la manutenzione del patrimonio architettonico, monumentale ed artistico.
Iniziative locali.
Carlo Trincas, assessore a programmazione della cultura, spettacoli, sport e turismo del Comune di Cabras sta partecipando al tavolo tematico “Linee guida per abbattimento rischi e protezione di cittadini e turisti”.
Allo stesso tavolo siedono Oristano, Nuoro, Barisardo, Calasetta, Aglientu, Villaputzu, Trinità d’Agultu, Mamoiada e Baunei.
58 comuni turistici.
Alla base di tutto un protocollo firmato lunedì da 58 comuni turistici della Sardegna. Dal dialogo, svoltosi in videoconferenza e iniziato nel mese di marzo, sono nati tre tavoli.
Uno dedicato ai trasporti, uno dedicato al marketing e il terzo dedicato appunto alle linee guida.
L’approccio propositivo nei confronti della Regione Sardegna mira a creare una rete di Comuni, che, al di là del colore politico, mirano alla redazione di un protocollo.
È nata anche una lettera firmata dai 58 assessori al turismo e indirizzato alla Regione Sardegna.
Il turismo come prima economia della Sardegna e i comuni come prima frontiera dei cittadini: queste le fondamenta della lettera della “Consulta permanente degli assessori al turismo”, che chiede di essere riconosciuta come interlocutore istituzionale dell’Assessorato al turismo della Regione autonoma della Sardegna.
L’intento è di avere garanzie sui trasporti da e per la Sardegna, in sicurezza, affinché i costi possano essere sostenibili rispetto al flusso turistico. Una via potrebbe essere quella dell’impiego di fondi finalizzati alla definizione di accordi con le compagnie di navigazione e i vettori aerei. A questo si accompagnano necessariamente trasporti interni efficienti e sicuri.
Sarà necessaria una campagna di marketing che riscatti l’immagine dell’isola, dopo il bollino di untori che ha compito l’Italia, specialmente all’inizio della pandemia. E che racconti un’idea di Sardegna.
I comuni turistici firmatari non si fermano qui. Pensano alla banda larga e all’importanza che ha per lo sviluppo economico. E soprattutto a un contributo a fondo perduto per sostenere le imprese.
Le dichiarazioni dell’assessore al turismo.
“L’idea che si è creata intorno al protocollo – dichiara l’assessore Carlo Trincas – è arrivare a garantire un turismo nazionale in sicurezza. I comuni turistici della Sardegna vogliono farlo insieme.
Si proporrà di cambiare il modello di turismo grazie a un’evoluzione, non appena le condizioni sanitarie lo renderanno possibile. Identificare una Sardegna “covid-safe” resta la priorità, mediante l’applicazione di protocolli sanitari uniformi”.
L’Assessore Trincas si è coordinato con il Direttore dell’Area marina protetta del Sinis e con la cooperativa “Penisola del Sinis” che gestisce il Museo civico “Marongiu” e l’area archeologica di Tharros.
Ha raccolto proposte e criticità anche da una rappresentanza del settore turistico, formulate all’esito delle riunioni in videoconferenza di sabato 9 maggio, di cui è stata data notizia sul sito web istituzionale.