Importante operazione anti bracconaggio, condotta la scorsa notte dal personale della stazione Forestale di Guspini.
L’operazione ha portato alla denuncia di un bracconiere, nonché nel sequestro di un cervo sardo abbattuto con arma caricata a pallettoni, tre fucili, una pistola cal 7,65, n° 550 cartucce di vario calibro, varie torce da applicare alle armi e un autoveicolo.
I FATTI
Due pattuglie della Stazione Forestale di Guspini in servizio notturno combinato per il controllo del territorio, intorno alle 03 del mattino di ieri 03 maggio, individuavano un’auto proveniente dalla zona di Torre dei Corsari, il cui conducente alla vista dei Forestali cambiava direzione dandosi alla fuga.
Si procedeva a inseguire l’auto, raggiungendola in località “Mitza Is Concas” in prossimità di Porto Palma. Dopo una breve ricerca veniva individuato anche l’occupante dell’auto stessa, V.A. 44 anni di Sardara – artigiano, il quale non dava un’adeguata giustificazione circa la sua presenza nella zona in quell’orario.
Dal controllo dell’auto si rilevava la presenza di sangue fresco nel pianale del bagagliaio. La circostanzia ha indotto gli inquirenti a intraprendere un controllo più accurato, che a permesso di rinvenire anche residui di peli di selvatico; le ricerche estese alle immediate vicinanze del veicolo hanno consentito di individuare un esemplare di cervo sardo di circa 70 Kg, appena abbattuto da una scarica di pallettoni.
Le ulteriori ispezioni hanno permesso di ritrovare, occultato in un macchione lungo la strada, un fucile calibro 12 sul quale era montata una torcia elettrica. L’arma, verosimilmente adoperata per abbattere l’animale, è risultata di proprietà della persona che conduceva l’auto.
Si è proceduto inoltre a eseguire le perquisizioni domiciliari a carico dello stesso soggetto, che è risultato in possesso di altre armi e munizioni regolarmente denunciate, le quali venivano comunque sottoposte a sequestro.
GLI ILLECITI
Il bracconiere, con precedenti penali e con licenza di porto di fucile sospesa, è stato denunciato alla Autorità Giudiziaria per una serie di reati, sia in materia venatoria che di armi.
In materia di armi le ipotesi di reato sono le seguenti, associate a pene sino a 2 anni di reclusione:
- porto abusivo d’arma, poiché con licenza di porto di fucile sospesa;
- mancata custodia di arma, avendola occultata nella vegetazione;
- alterazione di arma, avendo applicato la torcia elettrica.
In materia venatoria il bracconiere è stato denunciato per i seguenti reati, sanzionati con pene massime sino a un anno di reclusione:
- cattura di specie particolarmente protetta;
- caccia in periodo di divieto generale.
Alla persona è stato anche contestato la violazione delle norme di prevenzione dalla diffusione del COVID 19, poiché si è allontanata dalla propria abitazione senza un lecito motivo.
L’operazione si inquadra nell’attività istituzionale di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati contro l’ambiente a tutela della biodiversità, che il Corpo Forestale applica capillarmente nel territorio regionale.